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3:16 pm, 11 Settembre 24 calendario

Stefano Fresi: «Vi presento il Kostas di Markaris un po’ “ammorbidito”»

Di: P.P.
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Quattro serate, da domani sera su Rai1, per raccontare sul piccolo schermo Kostas, il commissario a capo della Sezione Omicidi della Polizia di Atene creato dalla penna di Petros Markaris, sceneggiatore e scrittore di fama internazionale, autore di “Ultime della Notte”, “Difesa a Zona” e “Si è suicidato il Che”. Ad interpretare il protagonista della serie c’è Stefano Fresi.

Kostas, un commissario ruvido e abitudinario

Scomodo, ruvido, ma mosso da un profondo senso di giustizia, Kostas è un uomo abitudinario, ostile alla tecnologia e con la passione per i vocabolari tra le pagine dei quali cerca le risposte più difficili alle verità più nascoste. Sposato con Adriana, con la quale forma una coppia di lunga data, ha un’unica figlia, Caterina, per la quale prova un amore totale, che lo porta a essere critico e impietoso con i suoi fidanzati.

Nel passato familiare di Kostas incombe la figura dispotica del padre, Stefanos, poliziotto all’epoca della dittatura dei Colonnelli e spettatore passivo, se non complice, degli interrogatori e delle violenze inflitti agli oppositori del regime.

Fresi: «La mia empatia ha ammorbidito il Kostas dei romanzi»

«La mia personalissima empatia col mondo – spiega Fresi – è entrata ad ammorbidire il Kostas dei romanzi. E’ stato un gioco di equilibri, perché sono contento di aver incontrato la durezza del personaggio che forse stempera un po’ la mia proverbiale diplomazia. Quello che mi è piaciuto è proprio questo suo equilibrio precario fra la sua durezza e la morbidezza che pure gli appartiene, questa continua lotta fra i due aspetti, che gli regalano anche una certa fragilità».

Impossibile non pensare a una lontana eco dell’italianissimo Montalbano. «Kostas un Montalbano greco? – risponde Fresi-. Non amo molto i confronti perché ledono un po’ l’originalità di un autore che ha scritto i romanzi prima del ’95, ma è chiaro che ci auguriamo di avere lo stesso successo di Montalbano».

La serie mantiene l’ambientazione dei romanzi ad Atene

Sullo sfondo, alla stessa stregua di un personaggio,  esattamente come nei romanzi, Atene, città caotica con addosso il peso della storia, vittima di un’urbanizzazione senza controllo, soffocata dalla corruzione e in qualche modo specchio delle grandi città italiane.

«Mi auguro – prosegue Fresi – che il pubblico provi lo stesso amore con il quale lo abbiamo fatto. Anche per la stessa Atene, che è un personaggio vivo della serie e della quale ci siamo innamorati».

«Il problema principale era quello di raccontare una storia ambientata ad Atene con personaggi greci – spiega la regista Milena Cocozza – ci siamo chiesti se fosse possibile riportarla in Italia ma poi abbiamo pensato che fosse necessario ambientarla nel luogo di origine, perché i personaggi sono fortemente radicati nel loro territorio».

La scrittura di Kostas è post datata al 2009

Quello che cambia rispetto ai libri di Markaris è la scrittura che, nella serie tv, è post datata rispetto a quella originaria, nell’intento di modernizzare contesto e personaggi.

«Abbiamo raggruppato la storia al 2009, all’inizio della crisi economica in Grecia – prosegue la regista -. Per farlo, abbiamo dovuto lavorare molto sui personaggi, che erano molto legati al periodo precedente. Li abbiamo ringiovaniti per renderli più vicini a noi. Il Kostas di Markaris era un po’ più anziano».

La regista svela una collaborazione costante con l’autore durante la lavorazione: «Ci siamo sempre relazionati con l’autore, che essendo anche sceneggiatore ci ha lasciato molta libertà, accogliendo con grande disponibilità le nostre proposte. Ci ha sempre appoggiato».

Cocozza: «Dovevamo raccontare un personaggio con sfaccettature anche antipatiche»

Sulla scelta di Fresi come protagonista, la regista spiega: «Dovevamo raccontare un personaggio molto forte, con delle sfaccettature che potevano risultare antipatiche. La scelta di un attore così empatico come Fresi ha creato una maggiore empatia nel personaggio».

C’era l’idea «di avere un personaggio estremamente umano: lui rappresenta un uomo molto vicino a tutti noi, qualcuno che tutti potremmo conoscere e avere come vicino di casa. Ho provato a far emergere i lati più umani e terreni del protagonista, anche nella coppia». Un maschio alfa, però, a tutti gli effetti: «Il suo personaggio è anche molto “maschio” – prosegue Micozza -, rappresenta il patriarcato di una volta. Si attacca alle tradizioni, alla famiglia, non è rivoluzionario in questo».

Accanto a Fresi/Kostas, la moglie Adriana/Inaudi e la figlia Caterina/Yoshimi

Della famiglia di Kostas fanno parte la moglie, Adriana, interpretata da Francesca Inaudi («La difficoltà più grande è stata proprio quello di modernizzare questo personaggio, elevandola al rango non di moglie di Kostas ma Adriana Charitos per raccontare una coppia che funziona perché ci sono due poli, non solo uno che brilla») e la figlia Caterina (Blu Yoshimi).

Nel cast figurano anche Marco Palvetti, Massimo Mesciulam, Maria Chiara Centorami, Giulio Tropea, e le partecipazioni di Michele Rosiello e Luigi Di Fiore.

P.P.

 

11 Settembre 2024
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