Strage di Corinaldo: tutti assolti per l’accusa di omicidio
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Strage di Corinaldo all’interno della discoteca Lanterna Azzurra: tutti assolti per l’accusa di omicidio e per gli altri reati più gravi.
Strage di Corinaldo, tutti assolti per l’accusa di omicidio
Sono stati tutti assolti per i reati più gravi, compresa l’accusa di omicidio colposo plurimo, i nove imputati nel processo sul sul filone della strage della discoteca “Lanterna Azzurra” di Corinaldo. Nella la notte tra il 7 e l’8 dicembre del 2018 morirono sei persone, durante il concerto del rapper Sfera Ebbasta. L’inchiesta riguarda le presunte carenze nella sicurezza del locale e le procedure per le autorizzazioni. La sentenza del giudice monocratico del Tribunale di Ancona Francesca Pizii è arrivata nel pomeriggio.
Gli imputati
Sei imputati erano i componenti della Commissione di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo: Matteo Principi, ex sindaco di Corinaldo in qualità di presidente della Commissione di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo. Rodolfo Milani (dei vigili del fuoco); Francesco Gallo (dell’Asur area vasta 2); Massimiliano Bruni (perito esperto in elettronica); Stefano Martelli (della polizia locale); Massimo Manna (del Suap).
Inoltre tra gli imputati c’erano due tecnici, Francesco Tarsi e Maurizio Magnani. Infine Quinto Cecchini socio della Magic Srl che gestiva la Lanterna Azzurra.
Resta solo l’accusa di falsità ideologica
Resta in piedi solo l’accusa, a vario titolo, di falsità ideologica. Il Tribunale ha condannato: Matteo Principi, Francesco Gallo, Massimiliano Bruni, Stefano Martelli e Massimo Manna alla pena di 1 anno. Rodolfo Milani dovrà scontare la pena di 1 anno e due mesi di reclusione, Francesco Tarsi quattro mesi di reclusione.
Viene concesso agli imputati «il beneficio della sospensione condizionale della pena», si sottolinea nella sentenza. Nessuno di loro andrà quindi in carcere.
Il tribunale di Ancona ha assolto Quinto Cecchini da ogni accusa, anche quella di apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo; del tutto assolto anche il tecnico Magnani.
Il giudice ha anche rigettato le richieste di risarcimento danni.
Lo sdegno dei familiari della vittime
Delusione e rabbia tra i parenti delle vittime dopo la sentenza di primo grado. «È stata un’ulteriore uccisione dei nostri figli, lo Stato si deve vergognare», afferma Fazio Fabini, papà di Emma, ai cronisti. «Tirare fuori le parole oggi è più difficile rispetto a quando se ne è andata mia sorella perché l’hanno uccisa un’altra volta. Speravo che tutto quello che ho sentito durante le udienze fosse terminato invece oggi è stata la ciliegina sulla torta», sottolinea Francesco Vitali, fratello di Benedetta.
Sei vittime durante il concerto
La notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018 nel locale, che era pieno di giovani che attendevano avesse inizio l’esibizione del cantante Sfera Ebbasta, fu spruzzato dello spray al peperoncino, si scatenò il panico: nella fuga e nella calca lungo una rampa, all’esterno di un’uscita, crollarono le balaustre e sei persone morirono travolte.
A perdere la vita furono cinque giovanissimi, Emma Fabini, Asia Nasoni, Mattia Orlandi, Daniele Pongetti, Benedetta Vitali e una mamma di 39 anni, Eleonora Girolimini, che aveva accompagnato una dei suoi quattro figli al concerto.
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