In Francia Le Pen doppia Macron che scioglie Parlamento. Anche in Germania e Austria cresce la destra
Crescono il Partito Popolare Europeo e le destre nazionaliste, tengono le sinistre mentre cedono verdi e liberali, con il clamoroso caso francese che vede la destra del Rassemblement National raccogliere più del doppio dei seggi del partito del presidente Emmanuel Macron. Queste le tendenze che emergono dai primi dati sulle elezioni europee.
Secondo la prima proiezione del Parlamento europeo la maggioranza Ursula (popolari, socialisti, liberali) avrebbe 398 seggi. La maggioranza assoluta è 361. Sulla carta invece non reggerebbe una maggioranza a destra (Ppe, Ecr, Id) perché la somma si ferma a 314. “Abbiamo vinto le elezioni europee”, ha dichiarato la presidente della Commissione europea e spitzenkandidat del Ppe, Ursula von der Leyen. “Costruiremo un bastione contro gli estremisti al Parlamento europeo”, ha aggiunto.
Il Parlamento europeo stima l’affluenza totale per le elezioni europee, finora, al 51%. Il dato – che segnala un leggero aumento rispetto al 50,66% del 2019 – è provvisorio. Manca ancora il dato dell’Italia dove i seggi sono ancora aperti.
Nella seconda proiezione del Parlamento europeo per la nuova composizione dell’emiciclo il Ppe risulta primo con 186 seggi; seguono i socialisti di S&d con 133; i liberali di Renew con 82; i conservatori di Ecr con 70; i nazionalisti di Id 60; i Verdi con 53; La Sinistra 34. 51 scranni vanno a partiti non iscritti attuali e altri 51a nuovi partiti non ancora nei gruppi. Un confronto con la composizione attuale del Parlamento europeo risulta difficile in quanto il numero degli eurodeputati passa da 705 a 720. Nel Parlamento uscente il Ppe conta 176 membri (186 la proiezione); S&d passa da 139 a 133; Renew passa da 102 a 82; i Verdi da 71 a 53; l’Ecr da 69 a 70; Id da 49 a 60; La Sinistra da 37 a 34. I non iscritti passano in sostanza da 62 a 102.
I dati nazionali
Nella prima proiezione fornita dal Parlamento europeo per la Germania la Cdu/Csu (Ppe) risulta primo con 30 seggi. Segue Afd (gruppo non iscritti) con 17; i Verdi 16; l’Spd (S&d) 14; la Fdp (Renew, liberali) 8; La Sinistra 4. L’affluenza è stata al 64%. Secondo gli exit poll di Ifop Fiducial in Francia il primo gruppo è quello di Id (Rassemblement National) con 31 seggi (+8 rispetto al 2019). Seguono i liberali della lista del presidente Emmanuel Macron (14 seggi, -9); i socialisti (13, +7); La France Insoumise (Sinistra, 8 seggi, +2); I repubblicani (Ppe, 6 seggi; -2); i verdi (5 seggi, -8) e Reconquete (Ecr, 4 seggi).
I primi exit poll dalla Spagna – forniti da SigmaDos – indicano un vantaggio per il Partito popolare (Ppe) al 32,4%. Seguono: Psoe (S&d) 30,2%; Vox (Ecr) 10,4%; Sumar (La Sinistra/Verdi) 6,3%; Podemos (La Sinistra) 4,4%. In Polonia, secondo gli exit poll, il premier Donald Tusk (Ppe) conferma il suo vantaggio sul Pis dell’ex premier Mateusz Morawiecki. Nel dettaglio, 21 seggi vanno alla coalizione di Tusk e 19 a quella ddi Morawiecki. Sei a Id e 3 S&d.
In Austria l’estrema destra dell’Fpo risulta prima delegazione con sei seggi (Gruppo Id). Seguono Ppe e S&d con 5 seggi ciascuno; e Verdi e liberali con 2 seggi ciascuno. Nella prima proiezione per i Paesi Bassi, invece, la coalizione laburisti-verdi ha otto seggi (4 S&d e 4 i Verdi) all’Eurocamera. Seguono liberali e Id (Wilders) con 7 seggi ciascuno. Il Ppe 6 seggi. In Grecia, Nuova Democrazia (Ppe) è prima con 8 seggi. Segue Syriza (Sinistra) con 4 seggi; Pasok (S&d) 3 e conservatori (Ecr) 2. Ppe in vantaggio anche in Bulgaria secondo le prime proiezioni pubblicate dal Pe: i popolari agguantano sei seggi. Seguono i liberano con cinque. Per i socialisti due.
Nelle proiezioni del Pe per la Croazia emerge come vincitore il Ppe (gruppo del presidente Andrej Plenkovic) che si aggiudica sei seggi. Seguono i socialisti di S&d con quattro seggi e i Verdi con uno. I sei seggi che spettano a Malta sono stati ‘equamente’ distribuiti tra il Ppe e S&d: tre ciascuno. In Finlandia, con il 52,7% dei voti scrutinati, il Partito di coalizione nazionale (Ppe) risulta primo con il 25,3%; segue l’Alleanza di sinistra con il 18,3%. Poi l’Sdp (S&d) al 15,6%; i liberali del Partito di centro all’11,5%. I Verdi all’11,2% e i Veri finlandesi (Ecr) al 6,7%. Nella prima proiezione del Parlamento europeo per la Danimarca i liberali di Renew risultano prima forza con quattro seggi. Seguono S&d e Verdi con tre ciascuno. Il Ppe due seggi.
I media ciprioti, secondo gli exit poll Alpha, stimano che il partito liberale-conservatore Ragruppamento democratico (Ppe), il partito della coalizione di governo, abbia ottenuto tra il 25,5% e il 28,5% dei voti. Nel frattempo, si stima che il Partito progressista dei lavoratori (La Sinistra) abbia ricevuto tra il 23% e il 26%. Il margine di errore rende impossibile determinare ancora un vincitore chiaro, con i risultati finali che saranno confermati in serata. Cipro manda 6 deputati al Parlamento europeo. Europe Elects stima un’affluenza al 15%, in calo di 6 punti rispetto al 2019.
In Bulgaria torna in auge Borissov
I bulgari, che domenica hanno votato per eleggere i propri deputati in parallelo con le elezioni europee, hanno messo nettamente in testa i conservatori. I venti di cambiamento che hanno soffiato sul Paese balcanico nell’estate del 2020 si sono definitivamente calmati. E l’uomo che è stato cacciato dal potere dopo le manifestazioni contro la corruzione, l’ex primo ministro Boiko Borissov, è tornato al potere.
Con il 26-28% dei voti secondo gli exit poll, il suo partito Gerb è chiaramente davanti ai riformisti della coalizione Continuiamo il cambiamento/Bulgaria democratica (circa il 15%), che non sono riusciti a mantenere lo slancio dopo le massicce proteste contro la corruzione nell’estate del 2020. Borissov dovrà ora formare una maggioranza per governare, ma i negoziati si preannunciano complicati, con gli analisti che già sollevano lo spettro di un settimo voto in autunno.
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