Roma
4:46 pm, 7 Giugno 24 calendario

Assolto Pietro Genovese dall’accusa di evasione dai domiciliari

Di: Redazione Metronews
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Il giudice monocratico di Roma ha assolto Pietro Genovese dall’accusa di evasione dai domiciliari. Il ragazzo era stato condannato a cinque anni e quattro mesi per la morte di Gaia von Freymann e Camilla Romagnoli, le due 16enni investite e uccise dal giovane la sera del 22 dicembre del 2019 in corso Francia.

Il 16 gennaio 2021 Genovese non rispose al citofono ai carabinieri durante un controllo

Secondo l’accusa, il 16 gennaio 2021, quando Genovese si trovava agli arresti domiciliari, i carabinieri durante un controllo di rito avrebbero citofonato senza ottenere risposta.

Il giovane si difese dicendo che stava dormendo

Oggi il pm prima della Camera di Consiglio aveva chiesto l’assoluzione di Genovese con la formula “perché il fatto non sussiste”. Alla scorsa udienza il giovane si era difeso dicendo di essersi addormentato e di non aver sentito nulla mentre il portiere dello stabile, guardando in aula il video della telecamera interna del palazzo, ha riferito di non aver visto uscire “nessuna sagoma che riconduca a Pietro Genovese”.

L’avvocato di Genovese: «La sentenza è rispettosa della giustizia degli uomini»

«Questa sentenza non cancella la drammaticità dei fatti – afferma l’avvocato Gianluca Tognozzi, difensore di Genovese – ma la decisione è adeguata e rispettosa della giustizia degli uomini».

La mamma di Gaia, una delle due ragazze investite: «Non ho più rabbia»

Dal canto suo, Gabriella Saracino, mamma di Gaia von Freymann, commentando la sentenza di assoluzione per il giovane dall’accusa di evasione, ha detto: «Ce lo aspettavamo. Da quando ho visto le condizioni di Pietro Genovese, sono sincera, ho capito che è un ragazzo estremamente fragile. Non ho più uno spirito di rabbia e vendetta. Negli ultimi dieci giorni mi è cambiato lo scenario. Tutto sommato va bene così e se oggi lo avessi incontrato non avrei avuto rabbia. Adesso mi auguro soltanto che il Tribunale di sorveglianza gli dia dei lavori socialmente utili in cui possa mettersi al servizio delle persone bisognose. La grande punizione per lui è quella di battersi nella dura realtà di avere investito e ucciso due ragazzine innocenti, di sedici anni, tra cui mia figlia Gaia. Sono serena, ma credo che i servizi sociali possano davvero fargli interiorizzare cosa ha fatto, distruggendo tre famiglie e se stesso».

7 Giugno 2024
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