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11:58 am, 31 Maggio 24 calendario

Bankitalia, Panetta: “La nostra economia soffre ancora di problemi gravi”

Di: Redazione Metronews
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Bankitalia, Panetta: “La nostra economia soffre ancora di problemi gravi”. Il  calo demografico frena la crescita dell’Italia e determinerà una contrazione del Pil, da qui al 2040, di 13 punti. Lo ha sottolineato il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, nelle prime Considerazioni finali in occasione della relazione annuale dell’istituto. «Guardando al futuro – ha osservato Panetta – l’economia italiana potrà conseguire ritmi di sviluppo sostenuti se saprà, da un lato, affrontare le conseguenze del calo e dell’invecchiamento della popolazione e, dall’altro lato, imprimere una decisa accelerazione alla produttività». Il numero uno di Bankitalia ha ricordato che, secondo i dati dall’Istat, «da qui al 2040 il numero di persone in età lavorativa diminuirà di 5,4 milioni di unità, malgrado un afflusso netto dall’estero di 170.000 persone all’anno. Questa contrazione si tradurrebbe in un calo del
Pil del 13 per cento, del 9 per cento in termini pro capite».

Bankitalia, Panetta: “La nostra economia soffre ancora di problemi gravi”

“Non dobbiamo farci illusioni: la nostra economia soffre ancora di problemi gravi, alcuni radicati e di difficile soluzione. Il ritardo economico del Mezzogiorno e l’elevato debito pubblico sono questioni ineludibili per la politica economica”, ha spiegato affermarlo il governatore della Banca d’Italia.

CONCORRENZA. “Così come i vincoli alla concorrenza che in molti settori creano rendite di posizione e limitano l’accesso di nuovi operatori, comprimendo l’innovazione, la produttività e l’occupazione. Dobbiamo aprire l’economia alla concorrenza e offrire a tutti l’opportunità di valorizzare i propri talenti”, ha detto ancora Panetta.

DEBITO PUBBLICO. L’elevato debito pubblico italiano, “frutto di squilibri accumulati in passato” è una “zavorra” che “ci costringe ogni anno a impegnare considerevoli risorse pubbliche per pagare interessi, sottraendole all’innovazione e allo sviluppo” e per liberarsi da questo “fardello” servirà “coniugare prudenza fiscale e crescita”, ha aggiunto suggerendo come “affrontare il problema del debito richiede un piano credibile volto a stimolare la crescita e la produttività, e nel contempo a realizzare un graduale e costante miglioramento dei conti pubblici”.

Questo piano, ha proseguito il governatore, “dovrà collocare il debito in rapporto al prodotto su una traiettoria stabilmente discendente. Quanto più la prospettiva di riduzione del debito sarà credibile, tanto minori saranno i rendimenti che gli investitori chiederanno per detenerlo. Ciò renderà a sua volta meno arduo l’aggiustamento. Sono necessarie – ha detto ancora – scelte attente soprattutto dal lato della spesa, al fine di riorientarne la composizione in favore dello sviluppo e di eliminare le inefficienze. Un contributo dovrà derivare dal contrasto all’evasione fiscale, sulla scia dei risultati positivi registrati in questo campo nell’ultimo decennio”, ha spiegato Panetta.

L’Italia in ogni caso “non è condannata alla stagnazione. La ripresa registrata dopo la crisi pandemica è stata superiore alle previsioni e a quella delle altre grandi economie dell’area. Contrariamente a quanto avvenuto in episodi di crisi del passato, è stata intensa anche nel Mezzogiorno”. Ma, ha comunque proseguito ricordando le crisi passate, queste “hanno colpito l’economia italiana con durezza” eppure “alcuni degli indicatori che in quella fase alimentavano i timori di declino sembrano oggi dirci che un’inversione di tendenza è possibile”. Infatti, ha detto ancora Panetta, “nella pronta ripresa di esportazioni e investimenti dell’ultimo quadriennio si possono leggere segnali di ristrutturazione del sistema produttivo e di una sua ritrovata capacità di competere sui mercati internazionali”.

TECNOLOGIA. La “partita del futuro” si giocherà “sul fronte della tecnologia” e questo vale sia “per l’Italia come per il resto d’Europa”, per cui “servirà valorizzare la ricerca, accompagnare il sistema produttivo nella sua trasformazione proteggendo i più svantaggiati, creare un ambiente normativo, economico e finanziario che favorisca l’assunzione di rischi imprenditoriali nei settori innovativi e che limiti il potere monopolistico di pochi grandi attori, ha quindi sottolineato.

31 Maggio 2024
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