Cannes 2024
8:13 pm, 25 Maggio 24 calendario

Cannes, la Palma d’Oro va a Sean Baker per “Anora”

Di: Redazione Metronews
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A sorpresa, contro ogni pronostico, la Palma d’Oro della 77esima edizione del Festival di Cannes va alla commedia che mette alla berlina il mito del principe azzurro moderno, “Anora” di Sean Baker. La giuria presieduta da Greta Gerwig (regista di “Barbie”) ha assegnato il premio per il miglior film alla divertente commedia del regista, sceneggiatore, montatore e produttore cinematografico statunitense attivo nel cinema indipendente.

“Anora” è la storia cruda e spesso esilarante di Ani, una spogliarellista di New York e del giovane figlio di un oligarca russo. I due si sposano per capriccio a Las Vegas, suscitando la furia dei parenti di quest’ultimo. Il film prende una piega comica quando un trio di mafiosi arriva a casa degli sposi.

Secondo Sean Baker «siamo tutti affascinati» dal lavoro sessuale perché avviene «proprio sotto il nostro naso, che ce ne accorgiamo o meno. Si può esplorare all’infinito», dice il regista, appassionato di personaggi imperfetti che affrontano gli stessi problemi di tutti gli altri. «Non posso limitarmi a raccontare la storia di una prostituta dal cuore grande», dice ancora.

Sean Baker temeva che il suo film sarebbe stato controverso, ma l’accoglienza entusiasta a Cannes conferma che la «professione più antica del mondo» continua ad affascinare. «E’ bello e un po’ sorprendente, perché sembra che finora il film non sia stato così divisivo come pensavo».

Questa versione 2024 della favola di Cenerentola presenta una rivelazione: l’attrice Mikey Madison, nel ruolo di una lavoratrice del sesso.

Palma migliori attrici a Paz, Saldana, Gascon e Gomez per “Emilia Perez”

Se Miguel Gomes con “Grand Tour” – un’odissea asiatica in cui un uomo fugge dalla fidanzata da Rangoon nel 1917 – vince la Palma d’Oro per la migliore regia, Adriana Paz, Zoe Saldana, Karla Sofia Gascon e Selena Gomez vincono, a pari merito, la Palma d’Oro per la migliore attrice. Il riconoscimento assegnato dalla giuria presieduta da Greta Gerwig è stato vinto da tutte e quattro per il film “Emilia Perez” di Jacques Audillard. Il film si è aggiudicato anche il premio della Giuria del 77esimo festival del cinema.

Karla Sofia Gascon prima attrice transgender a vincere la Palma

L’attrice trans spagnola Karla Sofia Gascon, è scoppiata in lacrime mentre riceveva il premio a nome di tutte e tre le protagoniste del film, ringraziando la sua famiglia e dedicandolo a «agli attori che tutti i giorni bussano a porte che non si aprono e alle persone trans che soffrono per l’odio e per come ci denigrano. Ebbene, voglio che sappiate che a volte quelle porte si aprono».

L’attrice ha ringraziato intensamente Audiard – «il miglior regista del mondo, della galassia, con il permesso di George Lucas», ha scherzato.

L’attrice 52enne, originaria di Madrid ma salita alla ribalta in Messico, lancia poi un forte messaggio contro la transfobia. «Domani i telegiornali che vedete qui saranno pieni di persone che dicono le stesse cose terribili di sempre». Per questo ha inviato a tutte le persone trans «un messaggio di speranza. Come per Emilia Perez, tutti abbiamo l’opportunità di cambiare, di essere persone migliori, quindi vediamo se cambiate, bastardi», riferendosi a coloro che diffondono odio contro il suo gruppo gender.

La Gascon, che ha iniziato la sua transizione di genere all’età di 46 anni, è un’autentica rivelazione di questo film in cui interpreta il ruolo principale, quello di una trafficante di droga che si sente profondamente donna e cambia genere. E’ la prima attrice transgender a vincere questo premio.

La Palma per il miglior attore va a Jesse Plemons, assente sul palco

E’ Jesse Plemons per “Kinds of kindness” di Yorgos Lanthimos a vincere la Palma d’Oro come migliore attore. Non era presente sul palco per ritirare il premio. Nel film l’attore americano 36enne è manipolato da un subdolo Willem Dafoe: interpreta un normale dirigente la cui routine quotidiana va in fumo quando il suo carismatico capo gli chiede di compiere un atto irreparabile.

Al regista iraniano Rasulof  va anche il Premio speciale

Il film “The seed of the sacred fig”, del regista iraniano Mohammad Rasoulof, uno dei grandi favoriti della vigilia, vince il Premio speciale assegnato dalla giuria presieduta da Greta Gerwig. Lo stesso film si era aggiudicato il Premio della critica internazionale e quello della Giuria ecumenica.

Questo terzo premio è un simbolo di sostegno agli artisti iraniani vittime della repressione e una consacrazione per un regista che ha sfidato la censura per decenni prima di rassegnarsi all’esilio. Il 51enne, infatti, nelle scorse settimane era stato costretto a scappare a piedi dall’Iran dopo essere stato condannato a 8 anni di carcere.

Rasoulof: «La mia gente vive sotto un regime che l’ha presa in ostaggio»

«Un pensiero a tutti i membri del mio team che non sono con me a festeggiare questo premio – commenta Rasoulof  -. Il mio direttore della fotografia, molti tecnici, che sono sotto pressione. Il mio cuore va soprattutto a loro. La mia gente vive ogni giorno sotto un regime che l’ha presa in ostaggio».

Al film “All we imagine as light” di Payal Kapadia va il Grand Prix

E’ “All we imagine as light”, di Payal Kapadia, a vincere il Grand Prix. Nel 1946, tra i tanti film ad ottenere lo stesso riconoscimento c’era “Neecha nagar” di Chetan Anand (alla sua opera prima), fino ad ora unico regista indiano ad aver vinto a Cannes. Il riconoscimento a Kapadia arriva dopo 78 anni da quel premio.

“Armand” di Halfdan Ullmann Tondel vinca la Camera d’Or

La Camera d’Or, il premio per la migliore opera prima in tutte le selezioni ufficiali di Cannes, è andato a Halfdan Ullmann Tondel (nipote del regista svedese Ingmar Bergman e dell’attore norvegese Liv Ullman) per “Armand”, con la star di “La peggiore persona del mondo”, Renate Reinsve.

La Palma d’Oro onoraria a George Lucas

In una edizione politicamente carica di sangue, sesso e potenti messaggi femministi, il creatore di “Guerre stellari”, George Lucas, ha sfilato sul tappeto rosso mentre si preparava a ricevere la Palma d’Oro onoraria, la seconda dopo quella assegnata in apertura a Meryl Streep. E con la Palma è arrivato anche un abbraccio con Francis Ford Coppola.

Italia a bocca asciutta, premiato solo Minervini per Un certain regard

L’Italia è invece restata a guardare. L’ultimo film italiano a entrare nel palmarès del festival resta “Le otto montagne” di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, che nel 2022 si aggiudicò il premio della giuria. Di questo 2024 resta “Dannati” di Roberto Minervini che sabato ha vinto il premio per la miglior regia nella sezione Un certain regard.

25 Maggio 2024
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