ESC 2024
3:26 pm, 11 Maggio 24 calendario

Non c’è pace all’ESC 2024: proseguono le proteste contro Israele

Di: P.P.
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Non c’è pace all’ESC 2024, l’Eurovision Song Contest che si sta avviando verso la serata finale di stasera all’arena di Malmö , Svezia. Al centro non c’è più la musica, come più volte auspicato dagli organizzatori che hanno sempre sottolineato che la politica sarebbe dovuta restare fuori dalla manifestazione canora. Una scelta, forse, troppo ingenua per un momento in cui la guerra in Ucraina e quella in Medio Oriente prosegue senza soste.

L’arrivo di Eden Golan da Israele: fischi e manifestazioni

Già prima dell’arrivo all’ESC di Eden Golan, diversi Paesi avevano chiesto di non far partecipare rappresentanti israeliani alla gara canora. Poi, i fischi durante le prime prove e durante l’esibizione, giovedì scorso, dell’artista che, a dispetto di tutto e di tutti, è volata in finale. Infine, le manifestazioni che si sono tenute un po’ ovunque, non solo in Svezia, contro quella presenza che, dal canto suo, si è esibita con un brano a cui è stato fatto cambiare il titolo: in quello nuovo, “Hurricane”, il riferimento all’attacco di Hamas del 7 ottobre non è poi così celato, alla faccia di quanti volevano che la politica non salisse sul palco.

Le parole di Golan e la discesa in campo di Netanyahu non fermano il dissenso

«E’ davvero un onore essere qui a presentarci con orgoglio», aveva detto giovedì Eden Golan, favorita per la vittoria dietro la Croazia e aveva assicurato che la sua canzone si riferiva a «una ragazza che attraversa i propri problemi, le proprie emozioni».

Poco prima della semifinale, era sceso in campo anche il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sostenendo che Eden «ha già vinto», acclamandola in un videomessaggio per aver «affrontato con successo un’orribile ondata di antisemitismo».

Fatto sta che anche oggi durante le prove il brano di Eden Golan – Israele ha vinto all’ESC nel 2018 e nel 1973- è stato accolto dai fischi.

Le prese di posizione  contro Israele incendiano l’arena di Malmo

Dopodiché è arrivata una sorta di “liberi tutti” e la situazione è scappata di mano agli organizzatori che volevano solo musica. Diversi cantanti hanno chiesto un cessate il fuoco duraturo a Gaza.

La neutralità rivendicata dalla manifestazione praticamente non esiste più. Martedì, durante la prima serata, il cantante svedese Eric Saade era apparso con il braccio cinto da una kefiah palestinese. E ieri il rappresentante dei Paesi Bassi Joost Klein, che giovedì sera aveva espresso il suo disappunto per essere stato affiancato a Eden Golan, non è stato ammesso alla prova generale.

La delegazione israeliana all’ESC cambia stanza per allontanarsi dall’Irlanda

La Israel Broadcasting Corporation ha annunciato tramite Ynet che la delegazione israeliana all’Eurovision è stata spostata in un’altra stanza del complesso riservato ai concorrenti e al loro entourage, “a seguito della richiesta dell’EBU, l’Unione europea di radiodiffusione”.

“Eden Golan, e con lei tutti i membri della delegazione – è scritto nell’annuncio – sono concentrati esclusivamente sulla performance di stasera e stanno facendo ogni sforzo per renderla professionale e rappresentare Israele nel modo più onorevole e appropriato”.

La nota aggiunge anche che la decisione è stata presa con l’obiettivo di allontanarsi dalla delegazione irlandese, che è “arrabbiata con Israele”.

La cantante norvegese non annuncerà i punti: «C’è un genocidio in corso»

La cantante Alessandra Mele, che ha rappresentato la Norvegia all’Eurovision dello scorso anno, ha fatto sapere che non annuncerà i punti del Paese scandinavo durante la finale di stasera a Malmö, in segno di protesta contro l’inclusione di Israele nella competizione canora.

«Stasera avevo il compito di annunciare i punti della Norvegia durante la finale dell’Eurovision – racconta Mele in un video sui social – ma ho preso la decisione di rinunciare. Unita dalla musica, il motto dell’Eurovision, è il motivo per cui faccio musica, ma in questo momento, quelle parole sono solo parole vuote. C’è un genocidio in corso e vi chiedo per favore di aprire gli occhi, di aprire il cuore. Lasciate che l’amore vi conduca alla verità, è proprio davanti ai vostri occhi. Palestina libera».

Squalificato dall’ESC l’olandese Joost Klein per intimidazioni

Di oggi la notizia della squalifica del concorrente olandese dall’Eurovision dopo essere finito sotto inchiesta della polizia per intimidazioni nei confronti di una donna membro del team di produzione dello show. Klein era scomparso dalle prove alla vigilia della finale e gli organizzatori della European Broadcasting Union avevano spiegato che ieri gli era stato impedito di provare a causa di un «incidente» non specificato.

«La polizia sta indagando su intimidazioni. Il reato è stato commesso giovedì sera nell’arena di Malmö  – ha detto il portavoce della polizia Pelle Vamstad -. Il sospettato è stato ascoltato. Non è in detenzione». Secondo l’emittente olandese SVT l’incidente ha coinvolto anche un fotografo. Durante le prove, Klein aveva sfilato con gli altri partecipanti prima delle esibizioni ma non era salito sul palco quando era il suo turno. La sua canzone “Europapa” è dedicata ai suoi genitori, morti quando lui era piccolo.

L’irruzione dei manifestanti nella sede della tv pubblica finlandese

Diverse decine di manifestanti hanno fatto irruzione nella sede della televisione pubblica finlandese Yle per chiedere il boicottaggio della finale dell’Eurovision Song Contest. Nei video trasmessi da diversi media finlandesi si vedono attivisti seduti per terra con striscioni come “Boicottare l’Eurovision” o “Stop al genocidio”. I manifestanti affermavano che Israele sta utilizzando l’Eurovision come piattaforma per mascherare la propria immagine con la partecipazione di Eden Golan.

“Niente giustifica la partecipazione di Yle all’Eurovision se Israele vi partecipa”

“Yle dovrebbe difendere i suoi valori anche oggi e non in modo contraddittorio e ipocrita solo in determinati contesti specifici – hanno affermato in un comunicato gli attivisti -. Niente giustifica la partecipazione di Yle all’Eurovision se Israele vi partecipa”. Già nello scorso gennaio un gruppo di musicisti finlandesi aveva chiesto alla tv di fare pressione sull’Unione europea di radiodiffusione (EBU) affinché escludesse Israele dalla competizione.

L’interruzione della messa in onda dell’ESC di giovedì sera

Giovedì sera i sindacati della tv fiamminga VRT hanno interrotto brevemente la trasmissione per diffondere un messaggio che denunciava «le violazioni dei diritti umani da parte dello Stato di Israele». Un’azione condannata dall’organizzazione del festival, che l’anno scorso aveva vietato al presidente ucraino Volodymyr Zelensky di parlare durante la competizione, sempre in nome della neutralità politica in nome della quale nell’arena è vietata qualsiasi bandiera diversa da quella dei partecipanti, così come qualsiasi striscione con un messaggio politico.

Fin qui ciò che sta accadendo all’interno dell’arena. Poi, c’è tutto quello che avviene fuori.

A Malmö  indetta una manifestazione a poche ore dalla finale di stasera

A Malmö  è stata indetta per questo pomeriggio, poche ore prima della serata finale, una manifestazione di protesta contro la partecipazione di Israele all’ESC e per la fine della guerra a Gaza.

Rinforzi della polizia arrivati anche da Danimarca e Norvegia

Rinforzi della polizia sono arrivati da tutto il Paese, ma anche dalla Danimarca e dalla Norvegia per garantire la sicurezza dell’evento, per il quale sono attesi quasi 100 mila fan provenienti da 90 Paesi. La polizia stima che fino a 20 mila persone potrebbero manifestare durante la giornata contro la partecipazione israeliana in una città che ospita la più grande comunità di origine palestinese della Svezia.

Il botta e risposta tra Spagna, Berlino e Parigi

Ieri, il partito spagnolo di estrema sinistra Sumar – la cui leader Yolanda Diaz è la numero tre del Governo – ha lanciato una petizione per chiedere l’esclusione di Israele dalla finale «in un momento in cui le sue truppe stanno sterminando il popolo palestinese e distruggendo tutti i Paesi regione». Berlino ha risposto considerando «le richieste di boicottaggio contro la partecipazione degli artisti israeliani totalmente inaccettabili», mentre Parigi ha sottolineato che «la politica non ha posto all’Eurovision».

La finale dell’ESC di stasera: il meccanismo per votare

In tutto questo bailamme si svolgerà la serata finale di questa sera, trasmessa su Rai1.

Ventisei Paesi si sfideranno per la vittoria. Partecipano i 37 Paesi membri dell’EBU e l’Australia, Paese affiliato. Di questi, solo sei partecipanti – il paese ospitante e i maggiori contributori all’organizzazione Germania, Spagna, Francia, Italia e Regno Unito – si qualificano automaticamente per la finale.

Durante la finale, i cittadini dei Paesi partecipanti possono votare tramite telefono, sms o un’app. Tuttavia, seppur siano ammessi al voto anche spettatori non rappresentati daigli Stati in gara, non è possibile votare per il proprio Paese. I voti dei telespettatori, resi pubblici alla fine del programma si aggiungono a quelli delle giurie professionali composte da cinque persone per ciascun Paese.

Alla canzone che si piazza al primo posto vengono assegnati 12 punti, alla canzone al secondo posto 10 e alla canzone al terzo posto 8. Dopo il conteggio dei voti viene dichiarato il vincitore finale.

Per i bookmakers a giocarsi la vittoria saranno Croazia, Svizzera e Francia

Malgrado il turbinio di polemiche, i bookmaker scommettono sulla seconda posizione per la giovane candidata israeliana, Eden Golan, una ventenne con i capelli tinti di rosa, mentre per la vittoria viene data in pole position la croata Baby Lasagna che dovrà vedersela con la Svizzera rappresentata da Nemo, e con la Francia che ha mandato sul palco Slimane.

Angelina Mango canta “Imagine” di John Lennon in sala stampa

Stasera, dopo la performance di giovedì scorso, torna sul palco anche Angelina con “La noia”. Dopo aver cantato nella sala stampa internazionale di Eurovision “Imagine” di John Lennon, dice: «Ciao a tutti, sono qui perché ci tenevo a poter dire il mio pensiero, a modo mio e con le mie parole. Quando sono arrivata qui ho visto artisti come me che vivono di musica e parlano con la loro musica e che condividono lo stesso sogno. Giovedì sera mi sono esibita sul palco di Eurovision con il cuore colmo di amore. Sono andata a letto orgogliosa di me e orgogliosa di tutti noi. Oggi ancora una volta voglio che sia la musica a parlare e questo è il messaggio più forte che io possa condividere».

A lei arrivano una vera e propria carrellata di “in bocca al lupo” a partire dal Sottosegretario alla Cultura, con delega alla musica, Gianmarco Mazzi che sui social scrive: “Cara Angelina, buona fortuna, tieni alta la nostra bandiera, siamo tutti con te!».

La scaletta dei brani in gara stasera all’ESC

In ordine di esibizione, stasera sul palco dell’Arena di Malmö  saliranno 25 artisti, tenendo conto dell’esclusione di Joost Klein che per i Paesi Bassi avrebbe dovuto cantare “Europapa”. Queste le uscite:

– Svezia, Marcus & MartinusUnforgettable

– Ucraina, Alyona Alyona & Jerry Heil – Teresa & Maria

– Germania, Isaak – Always on the run

– Lussemburgo, Tali Fighter

– Israele, Eden Golan – Hurricane

– Lituania, Silvester BeltLuktelk

– Spagna, NebulossaZorra

– Estonia, 5minust x Puuluup (Nendest) narkootikumidest ei tea me (küll) midagi

– Irlanda, Bambie ThugDoomsday Blue

– Lettonia, DonsHollow

– Grecia, Marina SattiZari

– Regno Unito, Olly AlexanderDizzy

– Norvegia, GateUlveham

– Italia, Angelina Mango – La noia

– Serbia, Teya DoraRamonda

– Finlandia, Windows95manNo Rules!

– Portogallo, IolandaGrito

– Armenia, LadanivaJako

– Cipro, Silia KapsisLiar

– Svizzera, NemoThe Code

– Slovenia, RaivenVeronika

– Croazia, Baby LasagnaRim Tim Tagi Dim

– Georgia, Nutsa BuzaladzeFirefighter

– Francia, SlimaneMon Amour

– Austria, KaleenWe Will Rave

Previsto anche un tributo agli Abba, 50 anni fa medaglia d’oro con “Waterloo”, tre glorie dell’ESC: Charlotte Perrelli (primo posto all’Eurovision 1999), Carola (Eurovision 1991) e Conchita Wurst (Eurovision 2014).

P.P.

 

11 Maggio 2024
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