Assange, attesa infinita per la sentenza

Assange, attesa infinita per la sentenza dell’Alta Corte britannica in merito all’estradizione negli Usa del fondatore di WikiLeaks accusato di spionaggio.

Assange, attesa infinita per la sentenza

L’udienza finale dell’Alta Corte britannica sull’estradizione negli Usa di Julian Assange è terminata oggi pomeriggio, ma i giudici non hanno reso noto il verdetto definitivo, né come né quando lo sarà. Un rinvio che crea un’ulteriore attesa per il prigioniero di Belmarsh, che anche oggi non era presente in aula, rimanendo per ragioni di salute nel carcere di massima sicurezza di Londra, detto la Guantanamo inglese.

L’Alta Corte di Londra deciderà al più presto, in data imprecisata, se ha autorizzato a meno l’estradizione di Assange negli Stati Uniti. I giudici Victoria Sharp e Adam Johnson si sono ritirati per deliberare dopo aver concluso questi due giorni di udienze. Nel dibattimento la difesa del fondatore di WikiLeaks e la procura britannica, in rappresentanza della giustizia americana, hanno presentato le loro argomentazioni.

Le accuse degli Usa

Gli Stati Uniti contestano ad Assange 18 capi di imputazione per spionaggio e intrusione informatica per la diffusione nel 2010 e nel 2011 di documenti che denunciavano presunte violazioni commesse dalle forze armate statunitensi nei conflitti in Iraq e Afghanistan.

Conte: «Manifestazione contro l’estradizione»

«Non possiamo chiudere gli occhi sul caso di Assange. Stiamo parlando di un difensore della libertà di stampa. È un giornalista privato della libertà personale e che rischia in caso di estradizione 175 anni in un carcere di massima sicurezza statunitense. Ecco perchè noi diciamo “No” alla sua estradizione e vorremmo che tutte le forze politiche che giustamente hanno sposato altri casi, battano un pugno anche su questo. Organizzeremo una manifestazione per questo». Lo ha annuncia il leader M5s, Giuseppe Conte, in una diretta su Fb, spiegando: «Già una delegazione è all’opera ed è formata da Stefania Ascari e da Sabrina Pignedoli. Io dico che noi dobbiamo assolutamente fare in modo che la libertà di stampa sia difesa ovunque».