Chiara Ferragni
2:48 pm, 15 Gennaio 24 calendario
5 minuti di lettura lettura

Chiara Ferragni e il caso della bambola Trudi, l’associazione: “Mai ricevuto i suoi soldi”

Di: Redazione Metronews
condividi

Dopo l’inchiesta sul caso del pandoro Balocco “Pink Christmas” e l’accusa di truffa aggravata, la procura vuole vederci chiaro anche sulle altre iniziative benefiche portate avanti dall’influencer, come quella del 2019. In cui  Chiara Ferragni annunciava sui suoi canali social la creazione di una bambola in edizione limitata, a sua immagine e somiglianza, il cui intero ricavato delle vendite sarebbe andato all’associazione no profit americana “Stomp Out Bullying”. Interpellata dalla redazione di “Zona Bianca” su Rete4, per fare maggiore chiarezza sul caso,  Ross Ellis, Ceo e fondatrice dell’associazione, ha dichiarato: “Non sappiamo chi sia Chiara Ferragni e non abbiamo mai ricevuto una donazione”. Né nel 2019, né dopo. Ora ci penserà la magistratura a fare chiarezza.

La dura reazione del Codacons

Durissimo il Codacons contro Chiara Ferragni che ieri con una nota, ha dichiarato che “In seguito a continue sollecitazioni ricevute da vari organi di informazione Chiara Ferragni, anche in qualità di Amministratore Delegato di TBS Crew Srl e di Fenice Srl, ribadisce che risponderà esclusivamente alle autorità competenti”. “Si tratta di una affermazione che dimostra una arroganza senza confini e la totale mancanza di rispetto sia verso i mass media, sia verso i cittadini – commenta il Codacons – Oltre che alle autorità competenti, infatti, la Ferragni deve dare spiegazioni prima di tutto ai 30 milioni di follower che le consentono business milionari, e in generale agli utenti ai quali l’influencer si rivolge per vendere prodotti e che bersaglia continuamente con messaggi pubblicitari attraverso i suoi canali social”.
“Facciamo poi notare alla signora Ferragni e al marito Fedez che gli organi di informazione non possono essere usati a loro piacimento solo quando c’è da alimentare il mito dei Ferragnez, ma vanno rispettati e meritano risposte anche quando diffondono notizie poco gradite alla coppia”, aggiunge il Codacons. L’associazione rivolge infine una stoccata a Diego della Valle (Tod’s) intervenuto in difesa dell’influencer sostenendo che “bisogna vedere cosa succederà, diamo il tempo alle persone di dimostrare quello che hanno fatto, adesso se ne occupa la magistratura”.
“I consumatori prendono atto dell’atteggiamento della azienda Tod’s in merito alla grave multa dell’Antitrust per le pratiche scorrette a danno degli utenti legate al pandoro, e ne trarranno utili considerazioni ogni volta che pagheranno un paio di scarpe di quella marca sapendo che chi le produce ignora i provvedimenti dell’Antitrust”, conclude il Codacons.

15 Gennaio 2024
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo