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1:40 pm, 13 Dicembre 23 calendario

Nucleare, ecco la Carta delle aree idonee per il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Selva di no dai territori

Di: Redazione Metronews
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“Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato sul proprio sito istituzionale l’elenco delle aree presenti nella proposta di Carta Nazionale delle Aree Idonee (Cnai), che individua le zone dove realizzare in Italia il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e il Parco Tecnologico, al fine di permettere lo stoccaggio in via definitiva dei rifiuti radioattivi di bassa e media attività”. Lo comunica lo stesso Mase.

Le Regioni interessate sono Basilicata, Puglia, Lazio, Piemonte, Sicilia e Sardegna.

Rifiuti radioattivi, la carta delle aree idonee

La Carta “è stata elaborata dalla Sogin, sulla base delle osservazioni emerse a seguito della consultazione pubblica e del Seminario nazionale condotti dopo la pubblicazione della Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (Cnapi), e approvata dall’Ispettorato nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (Isin)”.


“La Carta Nazionale delle aree idonee – spiega il Mase – individua 51 zone i cui requisiti sono stati giudicati in linea con i parametri previsti dalla Guida tecnica Isin, che recepisce le normative internazionali per questo tipo di strutture”.

“Gli enti territoriali le cui aree non sono presenti nella proposta di Cnai, nonché il ministero della Difesa per le strutture militari interessate, possono entro trenta giorni dalla pubblicazione della Carta, presentare la propria autocandidatura a ospitare il Deposito nazionale e il Parco tecnologico e chiedere al Mase e alla Sogin di avviare una rivalutazione del territorio stesso, al fine di verificarne l’eventuale idoneità”, si legge.


Possono inoltre presentare la propria autocandidatura, “entro lo stesso termine, anche gli enti territoriali le cui aree sono presenti nella proposta di Cnai”.
Le autocandidature devono essere inviate ad entrambi i seguenti indirizzi Pec Mase e Sogin Spa: CEE@Pec.Mite.Gov.it; depositonazionale@pec.sogin.it.

Le reazioni dei territori

«La Regione Basilicata ribadisce il proprio no all’individuazione in territorio lucano dei siti per i rifiuti radioattivi. La nostra posizione non cambia e non cambierà. La Regione Basilicata offre già un contributo straordinario all’approviggionamento energetico del paese». Lo afferma in una nota l’assessore all’ambiente ed energia della Regione Basilicata, Cosimo Latronico. «Sono sicuro che, come ha già detto il Ministro Pichetto Fratin, saranno individuati i comuni che hanno già manifestato la propria disponibilità a ospitare tali depositi di rifiuti radioattivi» conclude Latronico.

«Siamo pronti a tutto pur di difendere la nostra terra e ribadiamo il secco no al deposito delle scorie radioattive in Basilicata. Tutte le forze politiche facciano fronte comune per evitare questo disastro». Così il presidente dell’Unione delle Province Italiane di Basilicata e della Provincia di Matera, Piero Marrese, ha commentato la notizia della pubblicazione, su sito del Ministero dell’Ambiente, dell’elenco delle 51 aree idonee alla localizzazione del deposito nazionale delle scorie nucleari. Tra queste ve ne sono 10 completamente ricadenti sul suolo lucano (5 in provincia di Matera, 4 in quella di Potenza ed una a cavallo tra le due province) ed altre 4 in comunione con la Puglia, che interessano Matera. «A nome di tutte e due le Province lucane e, dunque, di tutti i sindaci della nostra regione, nel dirmi basito per la decisione che non ha tenuto conto in alcun modo delle osservazioni che sono state prodotte in modo puntuale e sulla base di pareri ed indicazioni di natura scientifica, non posso che esprimere rammarico per la pubblicazione di questo elenco. Sono addirittura 14 le aree della Basilicata ritenute, non si sa bene in base a quale criterio, idonee ad ospitare il sito unico nazionale. Non possiamo assolutamente accettare e tollerare tutto questo perchè il nostro territorio, oltre alla mancanza di idoneità ben spiegata in tutte le sedi opportune, non può permettersi il lusso di ospitare il cimitero nucleare. Parliamo di una regione dedita all’agricoltura e al turismo, che fa delle sue peculiarità ambientali un punto di forza. Tutto questo non può, quindi, essere messo in discussione da una decisione folle e avventata, per contrastare la quale posso già pubblicamente rassicurare che faremo ciò che è necessario: siamo pronti a tutto pur di difendere la nostra terra da chi continua a danneggiare il territorio lucano, dal dimensionamento scolastico alle scorie nucleari.A questo punto credo sia opportuno fare sintesi: tutte le forze politiche, ad iniziare da quelle che sostengono il Governo nazionale, si assumano le proprie responsabilità verso i cittadini e si oppongano insieme a noi per evitare un’ingiustizia palese».

“La città di Trapani ribadisce con fermezza il suo rifiuto di diventare un sito per ospitare rifiuti nucleari. Questo messaggio è stato trasmesso alle autorità governative regionali e nazionali in passato e oggi viene nuovamente sottolineato. La città non è interessata a candidarsi per ospitare rifiuti nucleari e si opporrà a qualsiasi iniziativa autoritaria da parte di terzi enti, sia a livello regionale che nazionale”. Lo dice il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida, ribadendo con fermezza il suo ‘nò e “quello di tutta la provincia” alla costruzione di un sito per ospitare rifiuti nucleari nel territorio comunale di Trapani o altri comuni della provincia.

“Il nostro Comune, con atti deliberati nel precedente mandato amministrativo, le Regioni Puglia e Basilicata, oltre ai comitati appositamente costituiti, hanno presentato delle osservazioni con cui hanno dichiarato che il nostro territorio non è idoneo per un’installazione così impattante. Ci sono Comuni italiani che si sono candidati per realizzare il deposito nazionale. Pertanto si persegua questa strada di dare ascolto ai Comuni che hanno espresso tale volontà”. Lo dichiara il sindaco di Altamura, in provincia di Bari, Vitantonio Petronella, a proposito della pubblicazione da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica dell’elenco delle aree ritenute idonee per la localizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi con annesso parco tecnologico.
“In questa proposta di Carta nazionale delle aree idonee è confermata la presenza di due potenziali siti ricadenti in territorio di Altamura e Matera”. spiega il primo cittadino. “Per quanto ci riguarda – sottolinea il sindaco Petronella – l’Amministrazione comunale di Altamura conferma la propria indisponibilità e ribadisce il no al deposito nucleare nazionale. Sono pronto sin d’ora a condividere delle azioni comuni con i sindaci dei Comuni di Gravina in Puglia, Matera e Laterza, ugualmente coinvolti, con i presidenti delle due Regioni e con gli altri rappresentanti della nostra città in Consiglio regionale e in Parlamento”.

13 Dicembre 2023
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