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11:06 am, 2 Dicembre 23 calendario

Cop28, molti Paesi puntano al nucleare: “Triplicare la produzione contro i gas serra”. Meloni: “Non abbiamo preclusioni, vera sfida è la fusione”

Di: Redazione Metronews
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Oltre 20 Paesi hanno chiesto al vertice Cop28 sul clima di triplicare la capacità mondiale di produzione di energia nucleare entro il 2050 rispetto ai livelli del 2020.
Una dichiarazione appoggiata da nazioni fra cui Usa, Giappone, Francia e molti altri Paesi sostiene che l’energia nucleare gioca un «ruolo essenziale» negli sforzi di raggiungere il livello di zero emissioni di gas serra.

Cop28, molti Paesi guardano al nucleare

«Triplicare le capacità nucleari mondiali entro il 2050: alla Cop28 sono già una ventina i Paesi che sostengono questo obiettivo. Ci vediamo in Belgio per il primo vertice sul nucleare nel 2024», annuncia il presidente francese Emmanuel Macron. Il Belgio infatti organizzerà a marzo dell’anno prossimo insieme all’Agenzia internazionale per l’energia atomica il primo vertice mondiale sul nucleare.

Il laboratorio Usa per la fusione nucleare

Tra i firmatari della dichiarazione compaiono Bulgaria, Canada, Corea del Sud, Emirati Arabi Uniti, Finlandia, Francia, Ghana, Giappone, Moldavia, Mongolia, Marocco, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Ucraina, Ungheria, Regno Unito e Usa.

Sbloccare i finanziamenti mondiali a favore dell’energia nucleare: è quanto auspica il direttore generale dell’Aiea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, Rafael Grossi, in una intervista a France Press a margine della Cop28. Secondo Grossi è «un errore» rifiutare il nucleare, che consentirebbe una consistente limitazione del riscaldamento climatico e l’abbattimento dei gas serra. La difficoltà maggiore, per Grossi, è il reperimento dei finanziamenti per l’energia nucleare: «Esistono disposizioni statutarie, a volte anche in alcune istituzioni di credito internazionali, che escludono il nucleare. Credo che ciò sia totalmente obsoleto e che non corrisponda ad alcun criterio scientifico o tecnologico. Si tratta piuttosto, penso, di cose del passato». La Banca Mondiale per esempio non ha finanziato progetti sul nucleare dal 1959. «Penso e spero che ci sarà una evoluzione» sui finanziamenti pubblici, aggiunge Grossi.

Reattore per fusione inaugurato in Giappone

A Naka, in Giappone, è stato appena inaugurato il reattore sperimentale per la fusione JT-60SA, progettato e costruito nell’ambito dell’accordo Broader Approach, una collaborazione scientifica tra Unione europea e Giappone. Enea, Cnr e Consorzio Rfx sottolineano che si tratta di un traguardo importante per la comunità scientifica e l’industria, che rende più vicino l’impiego dell’energia da fusione, sicura e rispettosa dell’ambiente, grazie anche al contributo italiano di governo, imprese, Enea, consorzio Rfx e Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr). I lavori dell’impianto JT-60SA sono iniziati nel 2007 e sono stati portati a termine nel 2020. Da allora sono stati fatti diversi miglioramenti tecnici. I primi esperimenti con plasma sono stati avviati alla fine di quest’anno. Il costo complessivo di costruzione dell’impianto è stato di circa 560 milioni di euro, ripartiti tra Europa e Giappone. Il progetto è considerato un esempio di diplomazia scientifica ed è stato elogiato per lo spirito di collaborazione, la gestione efficiente e l’esecuzione esemplare. A Fusion for Energy sono stati affidati sia la gestione dei fondi dell’Unione europea al progetto, sia il coordinamento della fabbricazione di componenti da parte di Paesi che partecipano su base volontaria, come Belgio, Francia, Germania, Italia e Spagna.

Meloni: “No preclusioni, la vera sfida è la fusione nucleare”

«Credo si debba essere molto pragmatici e non ideologici, io non ho preclusioni su nessuna tecnologia che possa essere sicura e che possa aiutarci a diversificare la nostra produzione energetica», ha detto la premier Giorgia Meloni, riferendosi al nucleare dopo l’accordo siglato da più di 20 paesi a margine della Cop28 di Dubai. «Non sono certa che oggi ricominciando da capo sul tema del nucleare L’Italia non si troverebbe indietro – ha aggiunto – ma se ci sono evidenze del fatto che noi si possa invece avere un risultato positivo sono sempre disposta a parlarne». Piuttosto, ha proseguito la premier parlando con i giornalisti, «credo la grande sfida italiana, anche se diciamo è un po’ di là da venire, sia il tema della fusione nucleare che potrebbe essere la soluzione domani di tutti i problemi energetici».

“Bene che il Belgio abbia annunciato per il 2024 il primo vertice mondiale sul nucleare. L’Italia deve avere maggiore indipendenza energetica, anche per garantire ai cittadini costi in bolletta più bassi. Il nucleare, più pulito e sicuro, è la soluzione giusta”, scrive Forza Italia su X.

2 Dicembre 2023
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