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5:34 pm, 21 Novembre 23 calendario

Il protocollo Italia-Albania sui migranti dovrà passare in Parlamento con un disegno di legge di ratifica

Di: Redazione Metronews
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Non basta un protocollo, ci vorrà un disegno di legge e un passaggio in Parlamento. E’ quanto prevede la mozione approvata alla Camera  dopo le comunicazioni del ministro degli Esteri Antonio Tajani sul protocollo Italia-Albania sui migranti. I sì sono stati 189, i no 126.

L’accordo tra Italia e Albania

La risoluzione presentata dalla maggioranza impegna l’esecutivo «ad adottare ogni iniziativa necessaria, anche tramite un disegno di legge di ratifica, per un’efficace e urgente attuazione del Protocollo».  Il Governo  intende sottoporre in tempi rapidi alle Camere un disegno di legge di ratifica del protocollo «che contenga anche le norme e gli stanziamenti necessari all’attuazione del protocollo», ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani intervenendo in aula alla Camera.

Cantano vittoria le opposizioni, che con diverse sfumature hanno contestato il protocollo nel merito -perché inutile, costoso, in alcuni punti anticostituzionale-ma anche nel metodo, e cioè senza un passaggio parlamentare.  L’opposizione non si è presentata unita, con il M5S che ha presentato una propria mozione, in alcuni punti votata dalla maggioranza.

Un punto su cui è tornato più volte Tajani: «Il dibattito di oggi e il voto che lo concluderà dimostrano, se ce ne fosse bisogno, che il nostro governo non si è mai sottratto – specie su questioni di tale rilevanza – al dialogo e al vaglio del Parlamento. Consideriamo quindi il voto delle risoluzioni di oggi solo un primo – ma significativo – passo in questa direzione. E un’indicazione preziosa». Il titolare della Farnesina, parlando poi della questione del passaggio parlamentare, ha affermato che è «innanzi tutto un accordo attuativo del trattato di amicizia del 1995, il cui articolo 19 prevede la collaborazione bilaterale in materia migratoria tra» Italia e Albania. Tajani ha quindi ricordato come invece il Protocollo in materia migratoria con la Libia firmato dal Governo Gentiloni nel 2017 entrò in vigore alla firma, quindi senza alcun passaggio parlamentare, considerandolo attuativo dell’articolo 19 del trattato di amicizia italo-libico del 2008, «benché per eseguirlo siano stati necessari vari provvedimenti e significativi stanziamenti».

Accordo “modello”

Nel merito Tajani ha riassunto il protocollo per il quale i migranti potranno arrivare nel porto albanese solo con navi delle autorità italiane intervenute in operazioni di soccorso in acque internazionali per essere ospitati in due centri per un massimo di 3000 persone. I richiedenti asilo soggetti a procedura accelerata di frontiera potranno rimanervi per un massimo di 28 giorni, mentre le persone in attesa di rimpatrio, dopo l’accertamento di assenza dei requisiti del soggiorno in Italia, 18 mesi. Il tutto sarà gestito dalle autorità italiane. «L’accordo firmato il 6 novembre è una componente importante di una strategia complessiva. E un possibile modello, non solo per l’Italia, per collaborazioni future con Paesi amici»  ha concluso  Tajani.

Naufragio, ancora in corso ricerche dispersi

Intanto sono tuttora in corso le ricerche dei dispersi – 8 secondo i sopravvissuti – nel naufragio di ieri davanti alle coste di Lampedusa. Lo conferma la Guardia costiera che spiega che nel tardo pomeriggio di ieri è giunta la segnalazione di alcuni migranti che si trovavano su una scogliera di Capo Ponente. Vista l’impossibilità di raggiungerli via terra, sono intervenute sul posto due motovedette della Guardia costiera. Nelle operazioni, grazie all’impiego del soccorritore marittimo dell’equipaggio della motovedetta Sar 319, sono state recuperate 40 persone e una bambina esanime, a cui sono state comunque praticate manovre di rianimazione dal personale medico Cisom di bordo senza sortire effetto. Sotto il coordinamento della Guardia Costiera sono state attivate le ricerche di dispersi con l’impiego di mezzi aerei e navali di Guardia costiera, Guardia di finanza e Frontex. Inoltre, come già noto, nella serata di ieri è giunta segnalazione di un peschereccio in difficoltà in area di responsabilità Sar italiana con 576 migranti a bordo. La sala operativa della Guardia Costiera di Palermo ha coordinato le operazioni di soccorso, inviando sul posto mezzi Sar della Guardia costiera di Lampedusa e mezzi navali della Guardia di finanza. Le condizioni meteomarine presenti non hanno permesso di effettuare in sicurezza le operazioni di trasbordo dei migranti e pertanto il peschereccio è stato condotto dalle suddette unità navali nel porto di Lampedusa.

21 Novembre 2023
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