Teatro Roma
3:45 pm, 2 Ottobre 23 calendario

Con Milo Rau il mito di Antigone si fa realtà in Amazzonia

Di: Redazione Metronews
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TEATRO Le “geografie del nostro tempo”, il titolo che muove l’intera 38esima edizione del Romaeuropa Festival diretta da Fabrizio Grifasi, sono, questa volta, quelle dell’Amazzonia: è qui che l’acclamato regista svizzero Milo Rau ha deciso di ambientare la sua Antigone in the Amazon, lo spettacolo, presentato in prima nazionale il 3 e il 4 ottobre al Teatro Argentina, nell’ambito del focus dedicato alla scena fiamminga costruito con Flanders State of the Art,che chiude la sua Trilogia degli Antichi Miti.

L’Antigone di Milo Rau chiude la trilogia dei classici

Dopo Orestes in Mosul (al Ref nel 2019) e Il Nuovo Vangelo, Rau torna insieme alla sua compagnia Institute of Political Murder a utilizzare i classici della cultura occidentale come filtro critico per analizzare il mondo contemporaneo. Un teatro capace di confrontarsi con i grandi temi dell’attualità, fondandosi, nel segno che ha reso celebre il regista in tutto il mondo, sull’intreccio tra finzione e realtà.

Rau ha lavorato col Movimento dei Lavoratori Rurali Senza Terra

Per costruire Antigone in The Amazon, Rau (ex direttore di NtGent e oggi del Wiener Festwochen) si è recato nello stato brasiliano del Parà dove ha incontrato i corpi e le storie del Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra – Mst (Movimento dei Lavoratori Rurali Senza Terra). Coinvolgendo attori professionisti e non professionisti e le popolazioni indigene (Frederico Arajuo, Sara De Bosschere, Pablo Casella, Arne De Tremerie e l’attivista indigena Kay Sara in video), Rau costruisce un affondo sulle conseguenze prodotte dal conflitto tra sviluppo senza controllo e gli ancestrali proprietari della terra.

«Questa Antigone è il risultato dell’incontro con Mst»

«Come la maggior parte dei miei progetti, anche Antigone, non è stato pianificato in anticipo, ma è il risultato di un incontro con Mst – racconta Milo Rau -. Quando nel 2019 ci siamo visti per la prima volta, eravamo allora in tournée con alcuni miei spettacoli in Brasile: mi dissero che avrebbero voluto fare qualcosa assieme a noi. Ora con Antigone non stiamo solo criticando e adattando Sofocle, stiamo occupando l’opera, per così dire, proprio come il Movimento dei Senza Terra occupa la terra. Con gli attori, le storie e la saggezza dell’Amazzonia».

«Con Antigone occupiamo l’opera con le storie dell’Amazzonia»

«La vicenda di Antigone che si oppone all’ordine costituito si specchia qui nel confronto tra le popolazioni residenti – spiega ancora il regista – custodi di un’ancestrale memoria della terra vergine e in lotta per la sopravvivenza, e la politica economica brasiliana e del mercato mondiale».

«I rituali amazzonici prendono il posto di quelli greci»

«La questione della terra e della lotta contro uno stato autoritario sono rilevanti nell’opera originale e penso quindi che non sia una coincidenza che la proposta di Antigone sia arrivata dall’Mst – continua Rau – . Viene completamente riscritta in questa appropriazione. I rituali amazzonici prendono il posto di quelli greci, i cori cantano qualcosa di diverso, la musica è stata appositamente composta. La prima volta che l’ho letta, mi è stato chiesto: “Perché alla fine tutti si uccidono? La lotta continua, no? Così abbiamo riscritto il finale».

Nella riscrittura di Rau rivive il massacro di Eldorado del Carajas del 1996

In questa riscrittura interviene il re-enactment del massacro di Eldorado del Carajas, avvenuto il 17 aprile del 1996, quando diciannove contadini furono uccisi dalla polizia militare dopo aver occupato un tratto di autostrada. Come quello di Polinice, fratello di Antigone, anche i loro corpi furono lasciati senza sepoltura.

«Strapperemo la maschera dal volto delle multinazionali»

«In Amazzonia – dice ancora Milo Rau -il problema è al tempo stesso molto semplice e sfaccettato. Ovviamente, le grandi aziende hanno prontamente risposto alla nuova consapevolezza dei consumatori. Certificando i loro prodotti, producendo olio di palma senza abbattere nuovi alberi, biodiesel al posto del diesel tradizionale e così via. Tuttavia, molteplici studi scientifici dimostrano che dietro queste etichette si nascondono spesso, ancora, le stesse devastazioni, le stesse violazioni dei diritti umani e gli stessi crimini di prima – afferma il regista – Creonte è un personaggio molto interessante e affascinante. Non è un dittatore pazzo, ma un sovrano assolutamente moderno che sa esattamente come trasfigurare lo sfruttamento e la distruzione in base allo spirito del tempo. E’ qui che interveniamo noi, insieme al Mst. Strapperemo la maschera dal volto delle multinazionali e cercheremo di mostrare alternative reali».

2 Ottobre 2023
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