economia
4:36 pm, 7 Settembre 23 calendario

Crescita zero nel secondo trimestre nell’Eurozona, Germania in difficoltà

Di: Redazione Metronews
secondo trimestre
condividi

Nel secondo trimestre del 2023, il Pil destagionalizzato è aumentato dello 0,1% nell’Eurozona ed è rimasto stabile nell’Ue, rispetto al trimestre precedente. Il numero di occupati è aumentato invece dello 0,2% nell’area dell’euro e dello 0,1% nell’Ue. È quanto emerge della stime dell’Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione europea. Nel primo trimestre dell’anno, il Pil era aumentato dello 0,1% nell’area dell’euro e dello 0,2% nell’Ue.

Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, il Pil destagionalizzato è aumentato dello 0,5% nell’area dell’euro e dello 0,4% nell’Ue, dopo un aumento dell’1,1% in entrambe le zone nel trimestre precedente. La Lituania (+2,9%) ha registrato il più alto aumento del Pil rispetto al trimestre precedente, seguita dalla Slovenia (+1,4%) e dalla Grecia (+1,3%). Le diminuzioni più elevate sono state osservate in Polonia (-2,2%), Svezia (-0,8%) e Austria (0,7%).

Secondo trimestre con Pil +0,1%

L’Italia ha registrato un -0,4%. Tra i big, la Germania è ferma allo 0%; Francia +0,5%; Spagna +0,4; Paesi Bassi -0,3%. Tornando all’occupazione, nel primo trimestre dell’anno era aumentata dello 0,5% nell’eurozona e dello 0,4% nell’Ue. Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, nel secondo trimestre è aumentata dell’1,3% nell’area dell’euro e dell’1,1% nell’Ue, dopo il +1,6% nell’area dell’euro e il +1,5% nell’Ue nel primo trimestre del 2023. A livello di Stati, Lituania, Malta e Portogallo (tutti +1,3%) hanno registrato la più alta crescita dell’occupazione. Il più alto calo dell’occupazione è stato registrato in Estonia (-1,5%), Romania (-0,8%) e Croazia (-7,7%). L’Italia ha riportato un -0,1%. Anche in questo caso la Germania è allo 0% (come la Spagna); la Francia +0,3%; i Paesi bassi +0,1%.

Preoccupa la contrazione tedesca

L’economia tedesca si contrarrà dello 0,4% quest’anno. Lo ha dichiarato l’Istituto Ifo, confermando le sue precedenti previsioni pubblicate a giugno. «Contrariamente alle precedenti aspettative, è probabile che la ripresa non si concretizzi nella seconda metà dell’anno», ha dichiarato Timo Wollmershaeuser, responsabile delle previsioni dell’Ifo (Istituto Leibniz per la ricerca economica dell’Università di Monaco).

La Germania è l’unica grande economia a livello globale per la quale si prevede una contrazione nel 2023. «Nell’attuale classifica delle nostre previsioni, la Germania si trova nella posizione peggiore», ha detto Wollmershaeuser. Ciò è dovuto al fatto che la Germania non ha beneficiato del boom del settore dei servizi post-pandemia quanto altri Paesi europei, dove questo settore svolge un ruolo più importante. L’Ifo prevede una contrazione dello 0,2% del prodotto interno lordo nel terzo trimestre, ma rimane comunque fedele alle sue previsioni per il 2023 perchè l’ufficio statistico tedesco ha rivisto la sua valutazione economica del primo trimestre dell’anno a un calo del Pil dello 0,1% rispetto alla precedente stima di un calo dello 0,3%, ha detto Wollmershaeuser. Per il 2024, l’istituto economico prevede un’espansione dell’1,4%, pari a 0,1 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni precedenti.

Le ricadute sull’Italia

Ma le preoccupazioni per l’economia tedesca potrebbero causare problemi anche in Italia. «Un’economia tedesca debole è una brutta notizia per tutti quegli italiani che vendono i loro beni e servizi in Germania, cioè produttori di beni di consumo e intermedi e fornitori di servizi nel campo del tempo libero, dell’ospitalità e della ristorazione. Ma penso che la situazione migliorerà prima della prossima estate», ha concluso Wollmershauser.

7 Settembre 2023
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo