Firenze
1:35 pm, 5 Agosto 23 calendario

Scomparsa Kata, arrestato lo zio per il racket delle camere

Di: Redazione Metronews
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FIRENZE Quattro arresti a Firenze nell’ambito dell’inchiesta su un presunto racket per il controllo delle stanze dell’ex hotel Astor, la struttura di via Maragliano dove viveva Kataleya Alvarez, per tutti soltanto Kata, la bambina peruviana di 5 anni scomparsa il 10 giugno scorso e ancora non ritrovata. Tra gli arrestati anche Dominique, lo zio materno della bimba scomparsa ritenuto il “braccio destro” di Carlos, il capo, nelle attività di estorsione ai danni degli occupanti.

Lo zio di Kata sarebbe tra i più pericolosi della banda

Nell’ordinanza, il gip parla di “pericolosità di tutti gli indagati e, in particolare, dei soggetti chiamati Carlos e Dominique”.

Il 37enne Carlos Martin De La Colina Palomino, noto come Carlos, diceva di essere “il duegno”, il “proprietario dell’Astor”. Secondo il gip Angelo Pezzuti, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per lui e altri ex occupanti, tra cui lo zio materno della bambina, Abel Argenis Alvarez Vasquez, i due pretendevano soldi per ottenere il diritto di abitare le stanze della struttura occupata nello scorso settembre.

Tra gli elementi cui il giudice ha dato peso, anche i precedenti di Carlos, che in passato è stato denunciato dalla figlia per minacce e lesioni personali: le avrebbe intimato di lasciare l’hotel Astor, “altrimenti le avrebbe dato fuoco e l’avrebbe uccisa per poi colpirla con un ferro da stiro”.

“Gli indagati si sono mossi in un numero di almeno 15 persone per compiere le loro attività delittuose dimostrando così di avere a disposizione un consistente numero di complici”, si legge nel documento. Un testimone ha riferito agli inquirenti che “Carlos e Dominique ‘capeggiavano’ l’albergo”.

L’operazione è condotta dalla squadra mobile fiorentina con l’ausilio di reparti dei carabinieri. L’inchiesta, in particolare, venne avviata in seguito a un episodio che si verificò il 28 maggio scorso, quando un uomo di nazionalità ecuadoregna precipitò da una finestra dell’immobile di via Maragliano per sfuggire a un’aggressione.

Gli arresti rientrano nelle indagini per ritrovare Kata

Le iniziative rientrano nel percorso di indagine per ritrovare la bimba sequestrata il 10 giugno

Gli arresti riguardano peruviani coinvolti nel cosiddetto “racket delle camere” accusati di estorsione, tentativi di estorsione e rapina, minacce, ma anche tentato omicidio e lesioni gravi, tra il novembre 2022 e il maggio 2023, ai danni di altri occupanti lo stabile. I due ultimi capi d’accusa fanno riferimento al 28 maggio, quando secondo quanto ricostruito, all’Astor vi fu un raid punitivo nei confronti di alcuni occupanti.

I pestaggi a scopo estorsivo degli arrestati

Nello specifico, i quattro indagati, avrebbero attuato un primo pestaggio con mazza da baseball, minacciando di morte una coppia di connazionali se non avessero lasciato la stanza.

Dopo essersi allontanati per qualche istante, gli aggressori avrebbero proseguito le violenze nei confronti di altri occupanti di una stanza vicina per far ritorno incappucciati nella stanza della coppia dirigendosi minacciosamente verso la vittima designata, che per timore di essere uccisa si appendeva con la mani al davanzale della finestra cadendo poi al suolo.

Tutti i reati contestati sono risultati commessi nel quadro di una illegittima attività di compravendita del diritto di occupare stanze in seno alla struttura alberghiera occupata a partire dal settembre 2022 da peruviani e rumeni, con esazione dalle persone che volevano entrare di somme dai 600 ai 700 euro. I delitti a base estorsiva e di rapina risultano, secondo gli inquirenti, commessi con il ricorso alla minaccia e protesi alla consegna di somme di denaro.

I quattro arrestati hanno usato mazze e sbarre per picchiare le vittime

I quattro arrestati avrebbero agito “creando letteralmente un clima di terrore nelle vittime delle violenze” cioè gli occupanti dell’ex hotel Astor. Lo scrive il gip Angelo Antonio Pezzuti nell’ordinanza di custodia cautelare.

“Non va trascurata l’utilizzazione di mazze o di sbarre per picchiare i malcapitati – si legge nel provvedimento – e per sfondare le porte delle camere, il tutto mentre pronunciavano minacce di morte”.

Per comprendere la “pericolosità” degli indagati “va rilevato che non hanno cessato nelle loro condotte e anzi le hanno incrementate benché prima del 28 maggio (giorno del raid punitivo, ndr) e successivamente nel corso della stessa aggressione più di una vittima abbia invocato l’intervento delle forze dell’ordine. Peraltro la polizia e i carabinieri erano intervenuti prima del 28 maggio”.

Effettuate perquisizioni anche nei confronti dei familiari di Kata

Lo scorso 17 giugno, una settimana dopo la scomparsa della bambina, l’hotel Astor è stato sgomberato.

Emessi anche dieci decreti di perquisizione nei confronti dei familiari della bimba rapita e di altre persone, in qualità di terzi non indagati, di interesse per le investigazioni in corso per il sequestro di persona a scopo di estorsione.

 

5 Agosto 2023
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