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8:45 pm, 28 Luglio 23 calendario
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Omicidio Primavalle, tensione durante il corteo. In 100 irrompono in casa del ragazzo e la danneggiano

Di: Redazione Metronews
Omicidio di Primavalle
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Omicidio di Primavalle, esplode la rabbia al corteo per ricordare Michelle Maria Causo. Dopo la messa in memoria della ragazza barbaramente uccisa un mese fa, gli amici delle 17 enne hanno sfilato oggi in strada bloccando il traffico. Quando una donna al volante della sua auto ha protestato, un gruppo di ragazzi ha preso a calci il veicolo, rompendo uno specchietto retrovisore.

Omicidio di Primavalle, l’auto presa a calci

Momenti di tensione durante quella che sarebbe dovuta essere una manifestazione pacifica in ricordo di una ragazza uccisa. Gli amici di Michelle Maria Causo, uniti nel corteo partito da via di Torrevecchia e diretto a Primavalle, ha bloccato il traffico per urlare giustizia. In testa la mamma della ragazza. Alle insistenze di una donna al volante di una macchina costretta a fermarsi, i ragazzi l’hanno aggredita prendendo a calci gli sportelli e rompendo uno specchietto. Tra i cartelli del corteo c’erano anche messaggi contro la violenza sulle donne.

Violati i sigilli della casa del 17enne accusato, danneggiato l’appartamento

«Mi spiace che siamo pochi, qui a ricordare Michelle. Ma alla gente non gliene frega niente». Inizia così, con le parole sparate da un megafono, il momento di raccoglimento in via Stefano Borgia, a Primavalle, per la 17enne uccisa un mese fa. «La gente nel palazzo (quello dove viveva il cingalese in carcere per l’omicidio, ndr) non ha sentito niente. E lo Stato dov’è?» continuano, prima di tornare a chiedere giustizia e a insultare gli agenti schierati in ordine pubblico gridando «via via la polizia».

Poi però un gruppo di circa 100 ragazzi, di età tra 15 e 18 anni, ha in seguito raggiunto la casa del 17enne arrestato per aver ucciso Michelle  e, dopo aver aperto con violenza il portone della palazzina, sono entrati nell’immobile, forzando i sigilli, e hanno danneggiato l’appartamento. Sul posto era presente la Polizia Scientifica che ha ripreso tutti i partecipanti a questa iniziativa, totalmente estemporanea ed improvvisa. Molti di loro, già identificati, verranno deferiti all’autorità giudiziaria per i reati che gli verranno contestati. Il blitz è avvenuto nel corso dell’iniziativa indetta, oggi pomeriggio, dal «Comitato Torrevecchia Primavalle», in ricordo di Michelle che si stava però svolgendo alla presenza di circa una ventina di persone senza criticità.

La rabbia dei genitori

«Ergastolo, ergastolo» urla il papà di Michelle mentre la mamma al megafono cerca di riportare alla calma gli animi surriscaldati di una manifestazione che ha perso i connotati pacifici più volte annunciati. «Mia figlia a casa non ci torna – urla il padre, sfogando la sua rabbia – Quel ragazzo aveva precedenti per rapina e per aver rubato l’identità alle ragazzine. Tre volte avevano proposto gli assistenti sociali alla madre, che puntualmente li ha rifiutati. Se li avesse accettati, tutto questo non sarebbe successo. E lo Stato non ha fatto niente».

«Nessuno vuole la violenza, in primis Michelle, ma il ragazzo deve essere punito come merita. Queste cose devono finire per sempre». Lo dice tra gli applausi la mamma di Michelle. Alla guida del corteo che doveva pacificamente manifestare in ricordo della ragazza, ma che invece ha avuto diversi momenti di tensione anche contro i poliziotti, la donna ha poi continuato: «Lo Stavo faccia il proprio lavoro perché è complice anche lui – ha detto ai manifestanti che chiedono l’ergastolo per il ragazzo arrestato – Un delinquente del genere non doveva stare a casa. Precedenti c’erano stati e nessuno ha fatto niente».

La messa

Prima del corteo c’è stata una messa per ricordare Michelle Maria Causo, nella stessa parrocchia di Santa Maria della Presentazione dove furono celebrati i funerali. Genitori e amici della ragazza avevano scelto di onorare così la memoria della ragazzina uccisa a coltellate da un coetaneo ora recluso nel carcere minorile di Casal del Marmo, per poi sfilare in strada.

«Vogliamo massima serietà e rispetto in questo momento difficile. Dobbiamo restare uniti affinché questo episodio non si dimentichi e non si ripeta». Queste le parole che il ragazzo di Michelle aveva scritto sui social alla vigilia della manifestazione.

Il ricordo del nonno

ëÈ passato un mese, ma il dolore è vivo e brucia come quando la polizia venne a darci la notizia e restammo in questura fino alle 4 del mattino». Così Elio, nonno di Michelle Maria Causo.

 

 

28 Luglio 2023
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