Cultura
5:00 pm, 26 Luglio 23 calendario

Eventi all’aperto e serie tv, le nuove spese dei giovani

Di: Redazione Metronews
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ROMA Festival, o comunque spettacoli all’aperto, ma anche serie tv da godere “in privato”, con amici e/o in famiglia: sono questi i due poli tra i quali oscillano gli interessi dei giovani evidenziati dal report dell’Osservatorio longitudinale sui consumi culturali degli Italiani di Impresa Cultura Italia-Confcommercio, in collaborazione con Swg, riferito ai dati raccolti nel mese di luglio 2023.

Attività culturali in gruppo e fruizione “individuale” di serie tv

Da una parte, dunque, le attività culturali dal vivo all’aperto che puntano sullo stare insieme, e dall’altra la fruizione di programmi televisivi che offrono la possibilità di un consumo intenso e concentrato nel tempo. Per capirci, numeri alla mano: il 61% dei giovani dedica serate e weekend a film e serie tv su piattaforme guardandoli da soli o con la famiglia; il 46%, invece, si organizza per maratone in compagnia di amici; il 38% è attratto dai festival scientifici e il 33% da quelli letterari.

La spesa media di una famiglia è di 65 euro: aumenta quella per i libri

Per quanto riguarda la spesa, secondo il report realizzato in collaborazione con Swg, una famiglia spende in media 65 euro al mese per acquistare o fruire di beni, servizi e attività culturali ovvero eventi, festival e musei, ma anche libri e musica. L’aumento di spesa più rilevante riguarda l’acquisto dei libri cartacei, settore in cui a giugno 2023 si prevede una spesa media di 37 euro, con un aumento di 7,8 euro rispetto allo stesso mese del 2022.

Si stima, inoltre, un aumento di spesa anche nel mondo dei libri in formato digitale, che passa da 10,8 del 2022 a 15,8 euro quest’anno. Risentono, invece, di un forte calo gli spettacoli all’aperto, da 23,2 nel 2022 ai 19,9 euro di quest’anno. I festival culturali confermano la crescita di spesa del 2022, attestandosi o a giugno 2023 sui 24,1 euro. Rassicura, infine, la previsione di un aumento di spesa di 2 euro per il cinema, con un costante 17% di intervistati che hanno visto un film nel corso del mese precedente, in linea con i dati del 2022.

Questa estate la spesa aumenterà arrivando ai 100 euro

Nel corso delle vacanze estive,  la prospettiva di spesa per servizi culturali è in aumento e si aggirerà attorno ai 100 euro per vacanziere. Musei, mostre e concerti sono le iniziative più gettonate e per le quali si registra la maggiore quota di turisti pronti ad investire: il 26% spenderà denaro per visitare musei e siti archeologici, il 20% mostre d’arte, il 17% per andare a concerti nei luoghi di villeggiatura.

Più musica, libri, cinema e serie tv a pagamento per i giovani

Al netto di quello che si farà in vacanza, nel prossimo trimestre le attività culturali predilette dagli italiani saranno ascoltare musica (85%), leggere libri in formato cartaceo (73%), e guardare programmi, film e telefilm in tv a pagamento (66%). Ma in generale, si prospetta che il consumo culturale per l’estate sarà in aumento su tutti i fronti: il 40% degli italiani è pronto a spendere denaro per andare al cinema, il 26% per andare ad un concerto, il 23% per andare a teatro e il 21% per assistere a spettacoli all’aperto.

In crescita il dato riguardante l’audiovisivo: se la televisione rimane il mezzo preferito (scelto dall’87% degli intervistati), seguito a stretta distanza dalle piattaforme digitali gratuite (preferite dall’81% degli intervistati), per il 64% del campione vale la pena spendere per un abbonamento a una piattaforma web a pagamento.

Calano i lettori dei quotidiani, meglio i siti gratuiti

Altro discorso riguarda i quotidiani, i cui lettori si confermano in calo: il 49% degli intervistati dichiara di non leggere giornali in formato cartaceo, preferendo i siti gratuiti, utilizzati almeno occasionalmente da tre italiani su quattro.

Un giovane su due sceglie il turismo culturale

Importante è il dato relativo alle potenzialità del turismo culturale: più di un italiano su due sarebbe interessato a fare un week end culturale, acquistando pacchetti turistici capaci di offrire un’esperienza completa con pernottamento, visite alle città e ai loro monumenti e degustazioni tipiche. Un’idea immersiva che permette di conoscere le città nelle sue caratteristiche più vive e coinvolgenti. La prospettiva di spesa per un weekend culturale è di circa 200 euro a persona, ma oltre un terzo di chi si dice interessato sarebbe pronto a spendere una cifra più alta.

E’ considerevole la quota di italiani che durante l’estate si dichiara intenzionata a partecipare a iniziative culturali nella propria città e nei dintorni, specialmente se gratuite: questi eventi sono considerati dal 75% degli intervistati un aspetto che rende le città più vive e piacevoli. Mentre rimane pressoché stabile la convinzione che tali iniziative siano utili per supportare le attività economiche locali (70%), cresce la percezione del legame tra turismo e iniziative culturali, considerate un forte elemento attrattivo da 71% degli intervistati rispetto al 61% del 2022.

Aumenta peraltro considerevolmente la quota di chi crede sia giusto finanziare le iniziative culturali estive con risorse pubbliche (dal 51% del 2022 al 61%).

I giovani trainano il consumo digitale relativo alle pubblicazioni

Sono ancora i giovani a trainare, secondo il rapporto in oggetto, il consumo digitale relativo alle pubblicazioni: è infatti il 54% di loro a scegliere di leggere in formato digitale, contro il 42% degli over 55. Dopo un boom registrato nel periodo della pandemia, i libri in formato digitale hanno ceduto il passo a quelli cartacei, che sono letti attualmente dal 69% degli intervistati, contro un 47% che preferisce l’ebook.

Fontana: «L’estate si conferma come il volano dei consumi culturali»

«L’estate si conferma classico volano dei consumi culturali, anche se il divario tra Nord e Sud si approfondisce ed è da tenere sotto osservazione – dichiara Carlo Fontana, Presidente di Impresa Cultura Italia-Confcommercio – Il turismo rappresenta una grande occasione per le imprese e le attività culturali, specie quando si parla di spettacoli dal vivo, ma laddove l’offerta si rivolge a massimizzare i consumi e non a valorizzare i consumatori, il meccanismo di costruzione di nuovi pubblici, a partire dai più giovani, rischia di incepparsi già con l’autunno. Se consumo e offerta culturale si legano, infatti, alla sola occasionalità della destinazione turistica prescelta, le iniziative culturali non si evolvono nei linguaggi e nelle modalità di fruizione, e saranno ancora percepite come insufficienti o inadeguate. Serve ripensare la stessa offerta oltre il tempo di una stagione, affinché questa non si limiti a intercettare i flussi turistici, ma riesca a soddisfare una domanda più consapevole e stabile di esperienze di cultura, riportando qualità, reputazione e valore sul territorio».

 

 

 

26 Luglio 2023
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