mercato immobiliare
4:01 pm, 30 Giugno 23 calendario

I tassi Bce frenano la compravendita di case. Male Milano e Roma, meglio il Sud

Di: Redazione Metronews
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Anche se la passione degli italiani per il mattone è tale  che per quasi l’80% è proprietario dell’immobile in cui vive, il continuo rialzo dei tassi di interesse adottato dalla Bce per contrastare l’incremento dell’inflazione pesa: la stretta monetaria si riflette sul costo dei mutui, strada spesso obbligata per finanziare buona parte dell’acquisto di un immobile.  Un elemento che potrebbe incidere sul mercato immobiliare del 2023, dopo che lo scorso anno si è assistito ancora a uno scenario resistente con oltre 780mila compravendite e una crescita dei prezzi. Il 2023, invece, dovrebbe vedere una flessione dei passaggi di proprietà.

La domanda di casa è diminuita

«A livello nazionale si può vedere come, rispetto a un anno fa, la domanda di case sia diminuita, complici gli aumenti nei prezzi di vendita e i recenti e molteplici rialzi nei tassi a opera della Bce», dice Carlo Giordano, Board Member di Immobiliare.it. Tuttavia, prosegue, «il dato è in controtendenza al Sud e nelle Isole, dove invece il costo del mattone, nei 12 mesi, si è mantenuto su una sostanziale stabilità. Se si osserva l’ultimo mese la domanda si mostra in ripresa, specialmente al Nord-Ovest, dove la richiesta di immobili nei grandi poli economici rimane comunque elevata. Guardando nello specifico alle due principali città italiane, Milano e Roma, si nota come la prima abbia subito di più il contraccolpo economico, perdendo oltre il 15% della domanda, mentre Roma si ferma al -2,4%», spiega Giordano. «Per quanto riguarda i tempi di vendita», conclude l’esperto, «sebbene Milano rimanga la piazza più veloce tra le due (2,5 mesi di media) è a Roma che le tempistiche sono diminuite maggiormente nell’anno (-19%) e, al contrario del capoluogo meneghino, continuano a scendere».

I numeri, i prezzi e le aree geografiche

Ma andiamo a vedere più nel dettaglio la dinamica del mercato residenziale italiano secondo i dati elaborati dagli esperti di Immobiliare.it. Negli ultimi 12 mesi (al 31 maggio scorso) in Italia la domanda delle compravendite è calata del 2,4%, con un prezzo che si è assestato a 2.118 euro al mq, in rialzo del 3%.

Diverso l’andamento per aree geografiche, con il Nord Ovest in calo nei 12 mesi del 3,8% (+3,7% il prezzo al metro quadrato a 2.242 euro), il Nord-Est in flessione del 3,6% (+5,4% il prezzo), il Centro che contiene la discesa al -1,7% (+1,6% il costo), mentre vedono salire la domanda il Sud (+4,3%, con il prezzo al metro quadrato a +1%) e le Isole con un +1,2% (+1,1% il prezzo).

Roma e Milano in frenata

Per quanto riguarda le due principali città italiane, Roma e Milano, che rappresentano una quota molto significativa sul totale del volume transato, la frenata è chiara, con accenti nettamente più mercati nel capoluogo lombardo. Qui, infatti, prosegue il rapporto di Immobiliare.it, nei 12 mesi che scadono al 31 maggio scorso, la domanda di compravendite è scesa del 15,1%, anche se nell’ultimo mese si è registrata un’inversione di tendenza con un +1%. Nella capitale, infine, si è registrato sui 12 mesi una contrazione della domanda pari al -2,4% (+1,9% nell’ultimo mese). (AGI)
Dan

 

30 Giugno 2023
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