La premier danese scrive il discorso con ChatGPT (ma per porre un problema…)

La premier danese Mette Frederiksen ha tenuto un discorso in Parlamento, la cui prima parte è stata scritta dallo strumento di intelligenza artificiale ChatGPT, proprio per evidenziare l’aspetto rivoluzionario ma anche rischioso della tecnologia.

La premier danese e ChatGPT

Per il capo del governo della Danimarca, intervenuto sulla valutazione politica al termine della sessione parlamentare, il robot conversazionale sviluppato dalla società OpenAI è in grado di ingannare. «Quello che ho appena letto non è mio. O di qualsiasi altro essere umano», ha spiegato all’improvviso ai deputati Frederiksen dopo la sua presentazione. «Sebbene non abbia sempre colpito nel segno, sia nei dettagli del programma di lavoro del governo che nella punteggiatura, ciò di cui ChatGPT è capace è sia affascinante che terrificante», ha sottolineato la leader.

Le “penne” solitamente incaricate di scrivere i discorsi del Presidente del Consiglio non hanno commentato la qualità di questa produzione. Tra le frase del discorso rilanciate dai media: «Sebbene abbiamo incontrato sfide e opposizione lungo la strada, sono orgogliosa di ciò che abbiamo ottenuto insieme nell’ultimo anno parlamentare, e ancora «Abbiamo lavorato duramente per cooperare tra le parti e garantire un futuro forte e sostenibile in Danimarca», oppure «Abbiamo adottato misure per combattere il cambiamento climatico e garantire una società più equa e inclusiva in cui tutti i cittadini abbiano pari opportunità».

ChatGPT è uno degli ultimi esempi delle straordinarie capacità dell’AI, che solleva anche una serie di preoccupazioni sugli abusi che la tecnologia consente, in particolare in termini di disinformazione o sostituzione massiccia di lavoratori umani. L’argomento è al centro di incontro ad alto livello sul commercio tra gli Stati Uniti e l’Unione europea in corso oggi a Lulea, in Svezia. Un gruppo di imprenditori ed esperti, tra cui Sam Altman, il creatore di ChatGPT, ha lanciato l’allarme sulle minacce di «estinzione» per l’umanità poste dall’ascesa della tecnologia.