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4:05 pm, 26 Maggio 23 calendario

Bacchettata Fmi all’Italia: “Serve piena e tempestiva attuazione del Pnrr”

Di: Redazione Metronews
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«La piena e tempestiva attuazione del Pnrr dell’Italia è necessaria per aumentare la produttività e stimolare la crescita potenziale» in Italia.

Giorgia Meloni

L’avviso del Fmi

L’avvertimento è contenuto nella nota diffusa dal Fmi al termine della missione ex Articolo 4 nel nostro Paese. Secondo i tencici di Washington, «riforme strutturali ambiziose, che favoriscano la produttività, sono una priorità per compensare il freno alla produzione derivante dalla contrazione della forza lavoro dovuta al rapido invecchiamento della popolazione italiana. Ciò richiede misure per ridurre le trappole della disoccupazione e dell’inattività, diminuire il nero ed evitare di sostenere le imprese in declino».

Le riforme del Pnrr, sottolinea il Fondo, «sono mirate a colmare numerose carenze che frenano la produttività e dovrebbero essere attuate pienamente e tempestivamente. Il rafforzamento della capacità amministrativa ed esecutiva degli enti locali favorirebbe una gestione efficiente del grande volume di progetti e le misure per accelerare le procedure dovrebbero promuovere la concorrenza e l’integrità delle risorse finanziarie».

I rischi di ribasso per l’Italia

«Sebbene siano possibili sorprese positive nel breve termine, i rischi di ribasso dominano le prospettive di crescita» in Italia. Per il Fondo monetario internazionale «un inasprimento più marcato della politica monetaria, causato da un’inflazione più persistente nell’area dell’euro, potrebbe trasmettersi in modo asimmetrico all’Italia e aumentare ulteriormente i costi di finanziamento».

Ma i rischi elencati dal Fmi nella nota diffusa al termine della missione ex Articolo 4, nel nostro paese, non finiscono qui. «Le nuove tensioni finanziarie globali, innescate ad esempio dall’impasse in corso sul tetto del debito statunitense», osserva il documento, «potrebbero ridurre la disponibilità di fondi, causando una contrazione della spesa pubblica e privata e ravvivando le preoccupazioni per i legami tra debito sovrano, banche e imprese. Le politiche che rallentano la riduzione del debito pubblico o i ritardi prolungati nel ricevere gli esborsi del Next Generation Eu potrebbero sollevare problemi di finanziamento. L’escalation delle tensioni geopolitiche o gli eventi meteorologici estremi potrebbero creare interruzioni dell’approvvigionamento energetico. Lo stallo nell’attuazione del Pnrr ridurrebbe il sostegno alla produzione e indebolirebbe le prospettive future di produttività».

Il Fondo individua però anche alcuni elementi che potrebbero giocare in positivo. «La crescita», sottolinea la nota, «potrebbe rivelarsi più resistente, sostenuta dal miglioramento della fiducia dei consumatori e delle imprese del settore dei servizi, soprattutto nel comparto del turismo che potrebbe beneficiare della domanda rimasta repressa dei turisti stranieri, in particolare asiatici».

L’inflazione di fondo in Italia è destinata a ridursi «gradualmente» ma l’andamento del costo della vita tornerà «all’obiettivo del 2% solo intorno al 2026», è la previsione è del Fondo monetario internazionale.

“Accelerare la transizione verso le energie rinnovabili”

«Accelerare la transizione verso le energie rinnovabili rafforzerebbe la sicurezza energetica e sosterrebbe il raggiungimento degli obiettivi climatici dell’Italia», dice ancora il Fondo monetario internazionale. «Sebbene l’Italia abbia soddisfatto il proprio fabbisogno energetico nell’inverno 2022-23», si legge nel documento, «dovrebbe prepararsi a scenari avversi nel prossimo inverno, tra cui la completa interruzione del gas russo o ulteriori interruzioni della produzione di energia elettrica idroelettrica». Secondo i tecnici di Washington, «il pieno ritorno ai prezzi dell’energia basati sul mercato incoraggerebbe ulteriori incrementi di efficienza e conservazione e un più rapido passaggio alle energie rinnovabili. Individuare e risolvere le strozzature che continuano a ritardare i nuovi progetti di energia rinnovabile è essenziale per raggiungere gli obiettivi di emissione di carbonio. I nuovi contratti relativi all’energia dovrebbero evitare di vincolare l’Italia a una dipendenza a lungo termine dai combustibili fossili. Le accise sull’elettricità dovrebbero essere sostituite da tasse sul carbonio sui combustibili di partenza per incoraggiare gli investimenti nelle capacità rinnovabili. Lo schema del superbonus dovrebbe essere modificato per ridurre drasticamente la componente di sovvenzione e limitare gli investimenti ammissibili a quelli che ottengono un miglioramento significativo dell’efficienza energetica, incorporando al contempo standard verdi obbligatori nei codici degli edifici».

26 Maggio 2023
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