la strage del mottarone
2:20 pm, 19 Maggio 23 calendario

Tragedia del Mottarone, chiuse le indagini: 8 indagati a processo

Di: Redazione Metronews
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La Procura di Verbania ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini dell’inchiesta sul disastro della funivia del Mottarone – in cui sono morte 14 persone il 23 maggio 2021 – nei confronti di Luigi Nerini, Gabriele Tadini ed Enrico Perocchio per le ipotesi di reato di rimozione dolosa di cautele destinate a prevenire disastri o infortuni sul lavoro, attentato alla sicurezza dei trasporti, nonché nei confronti degli stessi indagati e di Anton Seeber, Martin Leitner e Peter Rabanser per le ipotesi di reato di disastro colposo e omicidio colposo plurimo e lesioni colpose gravi. E’ stato, inoltre, contestato il reato di falsificazione di atto pubblico nei confronti di Tadini e Perocchio.
L’avviso di conclusione delle indagini preliminari è stato emesso anche nei confronti delle società Ferrovie del Mottarone e Leitner in relazione all’illecito amministrativo in base alla legge 231, dipendente dai reati di omicidio colposo e lesioni colpose. E’ stata, invece, richiesta l’archiviazione del procedimento nei confronti sei tecnici esterni dell’impianto «non essendo stati ritenuti sussistenti, all’esito delle indagini, elementi di responsabilità a loro carico nella causazione del disastro» si legge nel comunicato firmato dalla procuratrice Olimpia Bossi.

Tolti i dispositivi di sicurezza

Luigi Nerini, amministratore unico della funivia del Mottarone, il capo servizio dell’impianto Gabriele Tadini e il direttore di esercizio dello stesso impianto di trasporto pubblico Enrico Perocchio in particolare rispondono in concorso per aver inserito i cosiddetti forchettoni di colore rosso sulla parte superiore del carrello della cabina numero 3. Tadini è l’uomo che “materialmente” lo ha fatto, ma Nerini e Pericchio “avallando e, in tal modo, rafforzando la determinazione del capo servizio”, hanno permesso di apporre “dei dispositivi di esclusione di una funzione di sorveglianza-sicurezza” che in sostanza avrebbero rimosso un sistema di sicurezza destinato a prevenire disastri o infortuni sul lavoro.
E così il 23 maggio del 2021 la cabina numero 3, ormai prossima all’arrivo nella stazione finale del Mottarone, “non si arrestava sospesa alla fune portante, come, invece, sarebbe dovuto accadere se non fossero stati apposti i cosiddetti forchettoni, ma, trascinata dal tiro della fune traente inferiore, retrocedeva verso valle in direzione Stresa, località Alpino, acquistando sempre maggior velocità e, dopo una corsa di oltre 400 metri, raggiunto li pilone numero 3 della tratta Alpino- Mottarone, si sganciava dalla fune portante, precipitando al suolo dall’altezza di circa 17 metri, schiantandosi a terra e proseguendo la sua corsa a causa dell’elevata pendenza del terreno, per, poi, collidere contro un albero”. Uno schianto che è costato la vita a 14 persone, solo il piccolo Eitan si salvò.

Mottarone, mancati controlli di sicurezza

Le sei persone indagate sono quindi responsabili di “condotta colposa consistita in negligenza, imprudenza e imperizia e nella violazione di specifiche norme di legge” e in particolare, “nella mancata esecuzione dei controlli a vista mensili sul tratto di fune traente in prossimità del punto di innesto al carrello (testa fusa), previsti nel manuale di uso e manutenzione”. Controlli che, se effettuati, “avrebbero consentito di rilevare i segnali del degrado della fune e di portare, in presenza della rottura anche di un solo filo o di segni di corrosione entro un passo del trefolo dall’attacco, alla dismissione della fune”, fune che, invece, “si deteriorava progressivamente, sino a rompersi in corrispondenza dell’innesto al carrello (testa fusa), punto in cui la fune presentava il 68% circa dei fili (in termini di area trasversale) con superfici di frattura riconducibili a fenomeni di fatica e fatica/corrosione”.  In particolare Gabriele Tadini, capo servizio dell’impianto del Mottarone, “non effettuava i citati controlli a vista mensili”, rientranti tra i suoi compiti; Enrico Perocchio, quale direttore di esercizio dell’impianto e dipendente di Leitner, “non programmava e predisponeva i controlli a vista mensili, d’intesa con l’esercente e, in ogni caso, non verificava che tali controlli fossero stati regolarmente eseguiti”, sulla base delle disposizioni normative, delle prescrizioni fornite dal costruttore nel manuale d’uso e manutenzione e dal regolamento dell’impianto, da lui stesso redatto; Luigi Nerini amministratore unico dell’impianto Ferrovie del Mottarone “non vigilava sull’adempimento da parte del proprio dipendente Tadini”.

Funi accavallate

Tadini e Perocchio devono rispondere anche di falso in atto pubblico. Perocchio tenuto ad annotare “le anomalie, i problemi e gli incidenti, precisandone le cause, gli effetti e gli interventi adottati, di qualsiasi natura (…) attestava falsamente fatti dei quali il registro giornale è destinato a provare la verità”.  In particolare il 18 marzo 2021 si era verificato un episodio di accavallamento della fune traente sulla fune portante sul tratto Alpino-Mottarone, “fatto certamente anomalo e incidente sulla sicurezza dell’impianto”, ma “non effettuava alcuna annotazione nella apposita sezione del registro giornale riservata alla indicazione delle anomalie e degli eventi particolari/eccezionali e dei relativi controlli e provvedimenti adottati” e “non riportava sul medesimo registro giornale alcuna annotazione concernente i ripetuti episodi di perdita di pressione del circuito idraulico della cabina numero 3, riscontrati anche a seguito degli interventi sollecitati ed effettuati dalla ditta Rvs, nel periodo compreso tra febbraio e maggio 2021”.  Stesse accuse mosse a Perocchio che “essendo tenuto a controfirmare li registro giornale istituito e presente sull’impianto almeno una volta al mese, a riscontro e verifica di quanto ivi annotato dal personale incaricato dei controlli e dal capo servizio”, avrebbe attestato il fatto. L’episodio del 18 marzo era a lui “certamente noto, essendo stato presente sull’impianto durante le operazioni di risoluzione del problema”.

19 Maggio 2023
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