preistoria
5:04 pm, 17 Maggio 23 calendario

I primi animali ad abitare gli oceani erano trasparenti e lunghi pochi centimetri

Di: Redazione Metronews
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I primi animali comparsi negli oceani avevano il corpo trasparente, quasi interamente costituito da acqua, ed erano lunghi pochi centimetri.

A questa conclusione giunge uno studio, pubblicato sulla rivista Nature, condotto dagli scienziati dell’Università della California a Berkley, dell’Università della California a Santa Cruz e dell’Università di Vienna. Il team, guidato da Daniel Rokhsar, Darrin Schultz e Oleg Simakov, ha utilizzato un approccio basato sulla struttura cromosomica per ricostruire l’aspetto dei primi esseri viventi che vagarono negli oceani terrestri.

I primi animali negli oceani

I ricercatori hanno scoperto che il primo ramo dell’albero della vita sembra essere stato occupato dagli ctenofori, un phylum costituito da circa 100 specie di animali marini. Stime recenti avevano ristretto agli Ctenophora e alle spugne le possibilità per l’origine della vita animale, e questo lavoro sembra aver individuato la prima stirpe a emergere nelle profondità degli oceani.

Le spugne, riportano gli esperti, si sarebbero in realtà evolute in un secondo momento, probabilmente da un antenato comune. Per questa ragione i due gruppi condividono numerose caratteristiche tra loro. Questi risultati, commentano gli esperti, potrebbero far luce sulla nascita e l’evoluzione delle specie che oggi nuotano, volano e camminano sul pianeta.

«Il più recente antenato comune di tutti gli animali è vissuto probabilmente tra 600 e 700 milioni di anni fa – afferma Rokhsar – ma non è semplice ricostruirne l’aspetto dato che il loro corpo era probabilmente molle, per cui non esistono evidenze fossili. Possiamo però utilizzare metodi di confronto con gli esemplari viventi per ricostruire i passaggi evolutivi che hanno portato alla definizione dei rami che compongono l’albero della vita». «L’analisi dei genomi – aggiunge Schultz – ci permette di guardare indietro a un periodo in cui non abbiamo speranza di ottenere documentazione fossile. Comprendere le relazioni tra i lignaggi animali antichi, però, è fondamentale per ricostruire le caratteristiche chiave della biologia e l’evoluzione di funzioni e sistemi organici».

La maggior parte delle specie note, inclusi vermi, mosche, molluschi, stelle marine e vertebrati, è dotata di un sistema nervoso, un intestino, muscoli e altre caratteristiche comuni. C’è però un considerevole gruppo di animali caratterizzati da sistemi corporei più semplici, ad esempio meduse, anemoni di mare, spugne e ctenofori. Le relazioni evolutive tra queste diverse creature sono ancora in gran parte sconosciute. Grazie al sequenziamento del Dna, i biologi sono stati in grado di confrontare le sequenze di geni condivisi dagli animali per ricostruire l’albero genealogico che mostra come gli animali e i loro geni si siano evoluti nel corso del tempo. «Abbiamo trovato un segnale cromosomico molto antico – conclude Simakov – che sembra presente nella maggior parte dei lignaggi. Questa scoperta getterà le basi per lo sviluppo di una migliore comprensione dei percorsi evolutivi degli animali e delle funzioni di base che le specie del mondo condividono tra loro».

17 Maggio 2023 ( modificato il 18 Maggio 2023 | 16:55 )
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