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1:27 pm, 28 Marzo 23 calendario

Auto, stop motori termici dal 2035. Esclusi biocarburanti: la Ue non li proporrà

Di: Redazione Metronews
Pichetto
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I ministri dell’Energia dell’Ue hanno dato il via libera definitivo allo stop alla vendita di auto nuove a motori termici dal 2035.

Il provvedimento è passato con il voto favorevole della Germania che ha ottenuto una deroga per i combustibili sintetici. L’Italia  si è astenuta. Così come la Bulgaria. La Polonia ha invece votato contro.

Dispositivo  elettronico per rilevare gli e-fuel

I motori endotermici a benzina o diesel possono essere alimentati a combustibile sintetico e viceversa. Per evitare che dal 2035 auto prodotte per essere alimentate esclusivamente con gli e-fuel vengano alimentate a benzina o diesel, la Commissione europea chiederà alle case automobilistiche di inserire un dispositivo elettronico nel serbatoio che rilevi il tipo di combustibile e impedisca all’auto di partire nel caso sia diverso dall’e-fuel.

L’Italia “condivide” ed è “pienamente impegnata” a raggiungere l’obiettivo di “decarbonizzare il settore dell’autotrasporto”, ma “a nostro avviso, la decarbonizzazione nel settore dell’autotrasporto dovrebbe essere perseguita in conformità con i principi di una transizione economicamente sostenibile e socialmente equa verso emissioni zero e di neutralità tecnologica. Siamo certamente favorevoli all’elettrificazione dei veicoli leggeri. Non crediamo, tuttavia, che durante la fase di transizione questa dovrebbe essere l’unica strada per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni”. Lo riporta una dichiarazione dell’Italia allegata al regolamento Ue sulle emissioni degli autoveicoli, sul quale l’Italia si è astenuta.

Pichetto: “Ottenuto di aprire una discussione sui biocarburanti”

«Noi siamo dei produttori di biocarburanti e abbiamo ottenuto il fatto che si possa, prima della verifica del 2026, aprire una discussione nel provare che il bilanciamento di emissione dei biocarburanti tra la parte captazione di CO2 nel momento in cui vengono prodotti, provenendo da vegetali, possano compensare quella che è l’emissione nel momento dell’utilizzo», ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, dopo il via libera finale del Consiglio Ue Energia allo stop alla vendita di veicoli a benzina o diesel dal 2035. «Nei prossimi mesi dovremo valutare quella che è la neutralità tecnologica con delle prove scientifiche. Al momento però siamo anche in grado di dire che i motori endotermici ci saranno anche dopo il 2035», ha aggiunto il ministro.

“Non è una sconfitta dell’Italia”

Il via libera finale allo stop alla vendita di veicoli a benzina o diesel dal 2035 «non è una sconfitta» per il governo italiano «perchè la posizione dell’Italia nel biennio» di negoziati «è stata quella di dire non possiamo porre fine ai motori termici «proprio per la nostra caratteristica industriale e avendo nel settore dell’automotive il più grande settore produttivo manifatturiero, e l’obiettivo era quello di avere i motori endotermici» che «nell’obiettivo decarbonizzazione devono avere dei carburanti che siano sintetici come gli e-fuel oppure che abbiano la caratteristica di un bilanciamento delle emissioni», ha dichiarato Pichetto Fratin.

Ad ora sono esclusi i biocarburanti

In realtà nella dichiarazione della Commissione Europea allegata al regolamento Ue sulle emissioni degli autoveicoli nuovi si menzionano esplicitamente solo i Rfnbo, acronimo che sta per Renewable Fuels of Non-Biological Origin, combustibili rinnovabili di origine non biologica, definizione che esclude i biocombustibili, almeno allo stato attuale. “La Commissione Europea – recita il testo – è impegnata in una regolamentazione climatica tecnologicamente neutra, in particolare per quanto riguarda la regolamentazione degli standard di emissione di Co2 per auto e veicoli commerciali leggeri. La Commissione prende atto e conferma la decisione del Parlamento Europeo e del Consiglio di includere il considerando 11 nel testo di compromesso concordato della revisione del regolamento che stabilisce i livelli di prestazione in materia di emissioni di Co2 per autovetture e furgoni nuovi. La Commissione prenderà questo considerando come punto di partenza per le rispettive iniziative legislative”.

“Come primo passo – prosegue la Commissione – subito dopo l’adozione del regolamento da parte del Parlamento Europeo e del Consiglio, la Commissione presenterà un regolamento di esecuzione per le omologazioni di questi veicoli, istituendo così un processo di omologazione solido e a prova di evasione per i veicoli che sono alimentati esclusivamente, in via permanente, con Rfnbo. La Commissione si adopererà per procedure rapide all’interno del comitato tecnico per i veicoli a motore (Tcmv) e si dedicherà all’interno del quadro giuridico per portare a termine con successo il processo decisionale”.

La Commissione “lavorerà inoltre senza indugio all’ulteriore attuazione del considerando 11. In seguito alla consultazione delle parti interessate, la Commissione proporrà inoltre un atto delegato che specifichi in che modo i veicoli alimentati esclusivamente da combustibili sintetici contribuirebbero a gli obiettivi di riduzione delle emissioni di Co2, in relazione alla regolamentazione degli standard di emissione di Co2 per autovetture e veicoli commerciali leggeri. Nel caso in cui i colegislatori respingano la proposta, la Commissione seguirà un altro percorso legislativo come una revisione del regolamento sulla Co2, per attuare almeno il contenuto giuridico dell’atto delegato”.

La Ue non ha intenzione di proporre i biocarburanti

La Commissione Europea non ha intenzione di proporre l’uso dei biocarburanti per le autovetture nuove, perché questo tipo di alimentazione, a differenza dei carburanti sintetici, non è a impatto zero in termini di anidride carbonica. E’ quanto si apprende a Bruxelles, dopo il voto in Consiglio che ha approvato il regolamento sulle emissioni delle autovetture nuove dopo il 2035, con una dichiarazione che apre solo ai carburanti sintetici. I biocarburanti avranno comunque un futuro in Europa, ma con un ruolo limitato, questo l’orientamento della Commissione, per via dell’impronta carbonica che è valutata inferiore a quella dei combustibili fossili, ma comunque non pari a zero. Il problema maggiore è considerato quello delle emissioni indirette, dato che la produzione di molti biocombustibili coinvolge l’agricoltura.

28 Marzo 2023
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