Aspettando il Lecce, Sarri se la prende col Qatar

«La mia impressione del Mondiale? Cosa volete che lasci un Mondiale iniziato a metà novembre? Lascia solo una grande pubblicità al Qatar, dal punto di vista calcistico non rimane niente». Parole di Maurizio Sarri, tecnico della Lazio, nella conferenza stampa prima del match di domani contro il Lecce al Via del Mare. «Del poco che ho guardato del torneo, ho visto un ammasso di buoni giocatori in squadre che erano poco squadre», ha aggiunto il mister biancoceleste, che ha commentato poi lo stato di forma dei due giocatori laziali impegnati in Qatar, Vecino e Milinkovic: «Devono smaltire la fatica emotiva e un pizzico di delusione. Non sono al 100 per 100 della forma ma sono in evoluzione».

Immobile dal 1° minuto

In vista dell’impegno di Lecce, Sarri si può però consolare con il ritorno di Ciro Immobile dal primo minuto: «Non è ancora al top, ma sembra in grande crescita di condizione». Comunque per il tecnico «ci sono reazioni difficilmente prevedibili in questa fase, anche i risultati dei campionati esteri lo dimostrano. Il Lecce ha un buon livello di aggressività, ma rimane ordinata. Ha tanto lavoro, con ripartenze di alto livello. È una squadra da tenere in considerazione».

Il mercato

«Non so se per noi il mercato è aperto. Il nostro presidente negli ultimi tempi è stato impegnato in qualcosa di più importante. Quando rientra dalla vacanza vedremo», ha dichiarato il tecnico della Lazio. Che si è anche tolto un paio di sassolini dalle scarpe: «Si può rendere più ampia la squadra, ma è difficile migliorare la qualità e alzare il livello. Se ogni giorno parlate di Luis Alberto e Milinkovic è normale che si lede l’armonia, ma io non posso farci niente. Magari qualche chiamata minatoria, ma non è nel mio stile. I giocatori non devono farsi influenzare. Leggo sempre che Luis Alberto non va d’accordo con me: quando sono arrivato lui non era in ritiro perché voleva la cessione, quindi è una situazione che ho trovato, non dipende da me. Ogni mercato vuole andare via, ma poi rimane e dà sempre il suo apporto», ha concluso Sarri.