Polemiche
5:18 pm, 18 Ottobre 22 calendario

Foto di Mussolini al Mise, viene rimossa. Per La Russa è cancel culture

Di: Redazione Metronews
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«Mi giunge notizia che al Mise sarebbero state esposte le fotografie di tutti i ministri, Mussolini compreso. In caso di conferma, chiedo cortesemente di essere esentato e che la mia foto sia rimossa». E’ con questa frase dell’ex ministro dello Sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, su Twitter che scoppia un caso che per un po’ ha agitato i palazzi romani.  Non la prende bene il neopresidente del Senato, Ignazio La Russa che sbotta: «La foto di Mussolini al Mise? C’è anche al ministero della Difesa, c’è scritto anche al Foro Italico. Voglio dire, che facciamo cancel culture anche noi?»

Il Mise: foto messa per una mostra e rimossa

Nel giro di qualche ora arriva un comunicato del ministero dello Sviluppo economico: «Quest’anno cade il 90esimo di Palazzo Piacentini, sede del ministero dello sviluppo economico inaugurato il 30 novembre 1932. Le iniziative per celebrare l’edificio in ottica culturale e storica sono iniziate con inaugurazione della mostra Italia Geniale, una nuova edizione del volume orbicolare e la galleria dei ministri, dove c’è anche la foto di Benito Mussolini, ministro delle corporazioni nel 1932. Per evitare polemiche e strumentalizzazioni, la foto di Mussolini sarà rimossa. Si ricorda che il ritratto di Mussolini è anche a Palazzo Chigi nella galleria dei presidenti del Consiglio». Il ministro Giancarlo Giorgetti aveva osservato, parlando ai cronisti a Montecitorio: «Nessuno si è accorto, c’è anche a Palazzo Chigi e non solo al Mise. Comunque se è un problema la togliamo».

Polemiche con La Russa

«Decisamente incaute le parole di La Russa sulla foto di Mussolini al Mise. Si tratta di un’immagine non presente da sempre a Palazzo Piacentini ma messa lì adesso, per i 90 anni dall’inaugurazione dell’edificio. Non è questione di cancel culture. È questione di decenza». Così su Twitter il senatore del Pd Dario Parrini. «Un inquietante fatto – commenta la Fp Cgil che chiede «di fare immediatamente chiarezza. Ad esattamente un anno dall’assalto neofascista alla sede della Cgil in corso d’Italia, non saremo disposti a tollerare nessuna possibilità di resuscitare fenomeni di apologia fascista, denunciando senza remore chiunque possa macchiarsi di reati simili, fosse anche un ministro della Repubblica».

18 Ottobre 2022
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