Teatro Roma
11:00 am, 22 Settembre 22 calendario

Dal Vascello Eugenio Barba saluta il Teatro

Di: Patrizia Pertuso
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TEATRO Lui, Eugenio Barba, è stato ed è una delle colonne portanti del Teatro. Con la compagnia del suo Odin Teatret – fondato nel 1964 nei paesi scandinavi e poi trasferito ad Holstebro, Danimarca – ha fatto spettacoli in tutto il mondo. E con le sessioni dell’ISTA, l’International School of Theatre Anthropology, ha annullato i confini tra i Paesi, scritto un nuovo modo di rappresentare e trovato, nel baratto, una pratica di scambi culturali tra i performer e il pubblico. Ha concepito e redatto il Manifesto del Terzo Teatro che ha raccolto firme illustri attorno alla necessità di riformare una materia, quella rappresentativa tradizionale, in forme nuove, multiculturali, politiche e sociali.

Il saluto di Eugenio Barba al teatro

In questi 60 anni di attività il suo teatro si è sempre mantenuto “aperto”, libero dalle convenzioni e  dalle imposizioni testuali. Ora Barba saluta il pubblico con il suo ultimo spettacolo, Tebe al tempo della febbre gialla, di scena al Teatro Vascello di Roma, dal 26 settembre al 2 ottobre. Lo fa scegliendo i suoi “attori” storici: Kai Bredholt, Roberta CarreriDonald KittIben Nagel Rasmussen e Julia Varley.  E mettendo in scena un testo tratto da Edipo che torna all’origine del teatro, a quell’essenzialità ricercata coerentemente in 60 anni di carriera e a quel fondamentale rapporto tra chi rappresenta e chi fruisce della rappresentazione. Non a caso, Barba ha scelto di accogliere, in ciascuna serata al Vascello, un ristretto numero di persone che assistano a quest’ultima messinscena.

«Cerco la sensazione dell’innamoramento col pubblico»

«Diceva Cecov – dice Eugenio Barba – che la condizione normale dell’essere umano doveva essere quella dell’innamoramento. Ho sempre voglia e l’obiettivo di cercare di creare questa sensazione di innamoramento nel rapporto con gli spettatori durante uno spettacolo».

«L’antica vicenda di Edipo è infiltrata nel nostro tempo»

Rispetto alla scelta del testo che viene rappresentato in greco antico ad eccezione di alcune frasi in italiano che orientano lo spettatore, Barba spiega: «Quello che immagino è un tempo “nostro”: la nostra città rivissuta e rivista attraverso una città antica, Tebe, la città di Edipo, del suo crimine innocente  della guerra tra i suoi figli, della condanna a morte di Antigone che non rispetta le leggi della sua comunità. Ho pensato di trasformare l’antica vicenda infiltrandola nel nostro tempo, nelle contese della nostra comunità, nelle guerre. E, soprattutto, ho voluto puntare su questo senso di sole e luce che fa sì che noi tutti abbiamo voglia di innamorarci. Di nuovo».

Lo spettacolo di Barba di scena al Vascello

Come sempre accade nei lavori di Barba il testo è soltanto un punto di partenza per arrivare altrove. Stavolta, parte dalla fine della vicenda di Edipo.

È il giorno dopo l’ultima battaglia. La guerra tra i due figli di Edipo per il dominio di Tebe è terminata. La ribelle Antigone è stata punita per non aver rispettato le leggi della città.

Le famiglie seppelliscono i morti tra i quali si aggira il fantasma di Edipo. Creonte e Tiresia predispongono la pace. La Sfinge risale sul trono. Per i giovani è primavera, tempo di innamoramenti. Il futuro è frenesia di sole e oro: una febbre gialla.

La rassegna dei film di Barba

Contemporaneamente allo spettacolo al Vascello, al Cinema sala Troisi sarà proiettata, il primo e il 2 ottobre, una rassegna dei film del regista salentino. Si parte sabato 1 ottobre, ore 11 con Sulle due sponde del fiume, soggetto, sceneggiatura e regia di Torgeir Wethal. A presentarlo ci saranno Roberta Carreri, Julia Varley e Francesca Romana Rietti. A seguire, Victoria – Black and Woman, firmato ancora una volta da Torgeir Wethal.

Domenica 2 ottobre, rbaalle 11, toccherà a Prima del film L’Albero, basato sull’omonimo spettacolo dell’Odin Teatret diretto da Eugenio Barba (https://it.wikipedia.org/wiki/Eugenio_Barba) tra il 2016 e il 2021. A presentarlo, lo stesso Barba con Davide Barletti e Jacopo Quadri.

PATRIZIA PERTUSO

 

 

22 Settembre 2022
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