Scuola
2:23 pm, 15 Settembre 22 calendario
7 minuti di lettura lettura

In Italia scuole a pezzi: 45 crolli in un anno

Di: Redazione Metronews
Scuola
condividi

Un patrimonio edilizio scolastico vecchio e malconcio, visto che più del 40% delle scuole è stato costruito prima del 1976 e oltre la metà è privo delle certificazioni di agibilità statica e di prevenzione incendi. Sono 45 i casi di crollo registrati negli istituti di vario ordine e grado fra settembre 2021 e agosto 2022, circa un episodio ogni quattro giorni di scuola.

Gli istituti secondari di secondo grado mostrano più degli altri le crepe dovute all’età, ai ritardi e ad una lunga interruzione nell’assegnazione dei fondi alle Province – enti depauperati di risorse anche tecniche e professionali -, all’irrisolto problema delle classi sovraffollate (circa l’8% del totale, ossia 9.974 classi delle superiori nel 2020-21 con più di 26 studenti).

Sono alcuni dei dati che emergono dal XX Rapporto “Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola” presentato oggi a Roma da Cittadinanzattiva. Il Rapporto nasce nell’ambito della campagna Impararesicuri, alla sua ventesima edizione, che prese avvio nel 2002 dopo il crollo della scuola Iovine di San Giuliano di Puglia, in Molise.

“A partire dal 2015 i Governi hanno investito in maniera importante sull’edilizia scolastica del nostro Paese. Ora grazie al PNRR arrivano ulteriori importanti fondi, 12,6 mld di euro, per l’ammodernamento e la messa in sicurezza di molti istituti, per la costruzione di nuove scuole (ancora poche), di ambienti digitali, di mense, di palestre e di servizi 0-6. Ad eccezione dei nidi, le richieste degli Enti locali sono state di gran lunga superiori alle disponibilità offerte dal PNRR. Rispetto, per esempio ai 216 nuovi edifici scolastici le richieste sono state 543, più del doppio; 444 le palestre ammesse a finanziamento su 2.859 richieste, 1000 le mense su 1.088 richieste. Nonostante i fondi del PNRR, permangono numerose criticità, come mostrano i numeri di questo Rapporto, a cui speriamo il Governo che verrà voglia dare risposte certe e rapide”, dichiara Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva. “Chiediamo un impegno importante alle forze politiche affinché diano continuità agli stanziamenti per l’edilizia scolastica, oltre il PNRR, per garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria delle scuole e per investire sulla salute a partire dalla qualità dell’aria nelle aule, programmando interventi specifici per sistemi di aerazione e ventilazione; contrastino la povertà economica ed educativa, garantendo nelle scuole primarie il tempo pieno e la mensa scolastica come servizio universale e gratuito, estendendo l’offerta e la gratuità degli asili nido soprattutto per le fasce sociali più deboli”.

I dati del Rapporto

Il 42% delle nostre scuole, ossia 16.794, è stato costruito prima del 1976, per circa un ulteriore quarto non si conosce invece la data di costruzione. Ben oltre la metà delle scuole non è in possesso del certificato di agibilità statica (assente per quasi il 58% degli istituti), né quello di prevenzione incendi (circa il 55%). Oltre il 40% è privo del collaudo statico. Le regioni che presentano una percentuale più alta di scuole che possiedono la certificazione di prevenzione incendi sono la Valle d’Aosta (51,74%), l’Emilia Romagna (49,50%), l’Umbria (47,80%), il Molise (47, 05%). Tra le regioni con le percentuali più basse: Lazio (12,21%, Calabria (18,75%), Sardegna (22,81%).

Quanto al documento di valutazione rischi, ne è in possesso il 77% delle scuole: tra le regioni più virtuose le Marche – 90,2% – seguita da Veneto, Umbria, Toscana, Sicilia, Lombardia con percentuali oltre l’80%; l’Abruzzo è la Regione con la percentuale più bassa di edifici in possesso del DVR (33%). Il Piano di emergenza è stato redatto dal 79% delle scuole: tra le regioni più virtuose sempre al primo posto le Marche (91,08%), seguita da Veneto (88%), Toscana (86%), Umbria (85%), Lombardia (83%), Basilicata (80%). La regione con le percentuali più basse anche per questo adempimento risulta essere l’Abruzzo (34%).

Ed è sempre emergenza crolli

Tra settembre 2021 e agosto 2022 Cittadinanzattiva ne ha contati (attraverso la rassegna stampa) 45 di cui 16 nelle regioni del Sud e nelle Isole (Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna), 19 nel Nord (Lombardia, Piemonte, Liguria, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna), 10 nelle regioni del Centro (Toscana, Lazio). Tali episodi hanno provocato il ferimento di alcune persone oltre che danni agli ambienti e agli arredi, interruzione della didattica, provocando ingenti disagi agli studenti e alle loro famiglie. Si è trattato fortunatamente di crolli avvenuti di notte, nel week end o in periodi di chiusura delle scuole.

Rischio terremoto

Sono 11 le regioni che hanno Comuni in zona 1, ossia ad elevato rischio sismico, ma tutte, ad eccezione della Sardegna, hanno Comuni e scuole in zona 2 (rischio medio-elevato). 4 milioni e 300.000 i bambini ed i ragazzi che risiedono in queste due zone. Eppure gli edifici migliorati e adeguati sismicamente sono soltanto il 2%, mentre quelli progettati secondo la normativa antisismica sono 2.740, il 7% del totale. I risultati migliori si riferiscono a Friuli Venezia Giulia (28%), Umbria (23%), Marche (17%), Molise e Toscana (12%), Veneto (10%). Tra le Regioni meno virtuose: Campania (1%), Lazio (2%), Liguria e Lombardia (3%). Rispetto, poi, alle prove di evacuazione, obbligatorie almeno due volte l’anno, nel 2020-2021 sono state effettuate in poco più della metà delle scuole (56%), non sono state effettuate nel 33% o solo alcune classi nell’11%. E quando vengono effettuate riguardano quasi esclusivamente il rischio Incendio (99%), e quello sismico (77%).

Focus sulle scuole superiori: vecchi e malconci e con aule sovraffollate.

Nell’anno scolastico 2021-2022 gli studenti iscritti agli istituti secondari di II grado sono stati 2.661.856 pari al 36% del totale degli studenti, ospitati in 7.143 edifici scolastici (18% del totale) di competenza della Province e delle Città Metropolitane. Per il 31% degli edifici non è stato indicato il periodo di costruzione; rispetto al restante 69%, oltre il 52% è stato costruito prima del 1976.

Ben oltre la metà degli edifici non ha né agibilità (67% vs 58% del resto delle scuole), mentre il 47,5% (rispetto al 41,4% del totale delle scuole) non ha la prevenzione incendi. In merito alla sicurezza dal punto di vista sismico, la situazione degli istituti superiori è grave quanto quella delle altre scuole: soltanto l’1% è stato migliorato o adeguato sismicamente, il 9% è stato progettato secondo la normativa antisismica. Così pure dal punto di vista della sicurezza interna: riguardo al possesso del Documento di valutazione rischi il dato delle secondarie di II grado è del 76% e quello complessivo del 77%; riguardo al Piano di emergenza, ne è in possesso il 78% delle scuole superiori rispetto al 79% del totale degli edifici.

Dal Dossier di Tuttoscuola risulterebbero 9.974 classi della secondaria di II grado nel 2020-21 con più di 26 studenti, pari all’8% del totale. Sono i Licei Scientifici e non gli Istituti Tecnici ad avere il maggior numero di classi con non meno di 27 studenti. Nei licei scientifici, le classi oltre il limite sono state 3.899, pari al 13%; seguono i Classici (con il 9,4% delle classi in sovrannumero) e gli Istituti Tecnici (7,1%). Al primo anno delle superiori le classi sovraffollate sono il 15% circa del totale mentre nell’ultimo sono state 462 classi (1,9%) con più di 26 studenti. A livello territoriale, il fenomeno interessa soprattutto la Lombardia (2.109 classi in sovrannumero), seguita da Lazio con 1.237, Campania con 1.138, Emilia Romagna con 1.123 e Veneto con 1.073. Tra le Città Metropolitane troviamo Roma con 1961, Napoli 1246, Milano 985, Torino 607, Bari 120; anche in molte province si registrano numeri elevati: Varese con 723 classi, Lecce 257, Prato e Bergamo 535, Reggio Emilia 227, Vicenza e Verona 484, Forlì 273.

 

15 Settembre 2022
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo