Il Premier Mario Draghi
I complimenti agli azzurri li ha fatti anche il premier Mario Draghi: «Lo spirito di squadra e l’unità di intenti pagano sempre, e non solo nello sport” ha detto il presidente del Consiglio. «Voi siete l’esempio di cosa sono capaci i giovani italiani. La pallavolo azzurra, dopo la delusione delle Olimpiadi, ha fatto tesoro delle sconfitte e si è rinnovata, come solo le grandi tradizioni sanno fare. La vostra vittoria al Mondiale ha ottenuto il 22% di share televisivo: io ero uno di quel 22%… Grazie per le emozioni che ci avete regalato, che mi avete regalato ieri sera».
Malagò
«Siamo in cima al mondo, nessuno ha vinto quattro titoli mondiali, lo fece una nazione che non c’è più, l’Unione Sovietica. Lo sport italiano è molto orgoglioso». Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, durante la cerimonia al quirinale per festeggiare l’Italvolley campione del mondo. Malagò, che ha elogiato il ct De Giorgi «alla guida di questa straordinaria nazionale», Malagò ha anche ringraziato il Capo dello Stato per «l’amore» che ha sempre dimostrato verso lo sport.
Urss protagonista
Con il quarto mondiale di pallavolo conquistato dagli azzurri a Katowice, l’Italia si conferma protagonoista assoluta di questo sport. Solo l’Unione sovietica, ormai sparita, è salita più volte sul tetto del mondo, sei. Il Brasile è ora staccato, con i suoi tre titoli iridati.
I mondiali di pallavolo sono iniziati nel dopoguerra ma solo dal 1962 hanno avuto regolare cadenza quadriennale. Su 20 edizioni totali, ben sei sono state vinte dall’Urss, spalmate tra il primo mondiale del 1949 fino al 1982.
La curiosità è che dal 1990 i mondiali di volley hanno avuto a rotazione un Paese dominatore: l’Italia fu iridata nel 1990, 1994 e 1998, il Brasile nel 2002, 2006 e 2010, la Polonia nel 2014 e nel 2018 e ha sfiorato anche lei il tris fino alla sconfitta subita con gli azzurri.
Le nazionali europee hanno finora dominato i mondiali con ben 16 successi, interrotti solo dai tre del Brasile e da un trionfo isolato degli Stati Uniti nel 1986