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12:42 pm, 13 Luglio 22 calendario

Commissiona omicidio sul dark web per 12mila euro in criptovalute

Di: Redazione Metronews
Hacker
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L’operazione prevedeva il pagamento di 12 mila euro in criptovalute sul dark web per commissionare l’omicidio del rivale in amore: è l’accusa nei confronti di un 34enne della provincia di Treviso denunciato dalla Polizia di Stato per minacce aggravate.

Omicidio commissionato sul dark web

Le criptovalute, questa la ricostruzione degli investigatori, sono state corrisposte ad un altro utente del dark web, amministratore di un sito specializzato in omicidi su commissione.

Potenziale vittima del piano criminale, non andato a buon fine, un 45enne del trevigiano fidanzato della giovane di cui l’indagato era segretamente innamorato. L’indagine, condotta dal Servizio Polizia Postale e delle comunicazioni, in collaborazione con la Polizia Postale di Venezia e Treviso, e coordinata dalla Procura di Treviso, è nata da un’attività di cooperazione internazionale con Fbi, il Federal Bureau of Investigation statunitense.

Il ruolo del Fbi

L’Fbi aveva informato la Polizia Postale in merito ad un 45enne del trevigiano potenziale vittima di un «servizio» a pagamento di omicidio su commissione.

I primi accertamenti sulla rete della polizia postale di Treviso, hanno permesso di dare un nome e un cognome all’uomo che, grazie al commissariato di pubblica sicurezza di Conegliano, è stato sottoposto ad una riservata attività di tutela per garantirne l’incolumità.

Ulteriori approfondimenti delegati dalla Procura trevigiana ed effettuati dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni e dalla Polizia Postale di Venezia, hanno permesso di individuare importanti tracce telematiche connesse ai pagamenti effettuati, consentendo così di risalire al «mandante» dell’omicidio su commissione.

Il 34enne, secondo l’ipotesi accusatoria, ha agito perchè non era corrisposto sentimentalmente dalla giovane fidanzata della potenziale vittima, di cui era segretamente innamorato. Da qui il piano criminale che ha preso vita nel dark web e che avrebbe permesso all’indagato – se portato a termine il progetto criminoso – di poter corteggiare liberamente la donna.

Inquirenti ed investigatori hanno poi ottenuto riscontri sulle movimentazioni di denaro e di criptovalute dal portafoglio virtuale del 34enne verso quello dell’amministratore del sito di omicidi su commissione, che al momento è solamente indagato.
«L’avvenuta identificazione di un utente operante sul dark web – spiegano gli investigatori – testimonia che la parte non indicizzata della rete, ove vengono liberamente offerti beni e servizi illeciti, finora ritenuta impenetrabile dalle forze di polizia, non è più tale. Le moderne tecniche investigative utilizzate dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, in particolare quelle per il tracciamento di pagamenti in criptovalute permettono infatti, come in questo caso, di risalire ai titolari dei wallet di criptovalute».

Gabrielli (Cnaipic): “Nel dark web droga, armi, pedopornografia”

«Nel dark web vengono commessi illeciti di diverso tipo: traffico di droga, di armi, pedopornografia web e anche, come in questo caso, omicidi su commissione. Il giro di soldi è ingente: parliamo di milioni e milioni di euro». Lo spiega Ivano Gabrielli, responsabile del Cnaipic, il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche» della Polizia Postale. «Il dark web – spiega Gabrielli – è un sottoinsieme, la parte del web che può essere navigata, attraverso appositi browser, in via anonima sia da chi naviga sia da chi offre servizi. E’ il mondo dell’anonimato più assoluto ed è in quello nel quale fioriscono scambi illeciti».

Deep web e dark web

Il dark web fa parte del deep web, ovvero di tutto ciò che non viene indicizzato dai motori di ricerca, e secondo le stime dei ricercatori della Nasa conta decine di migliaia di indirizzi Url.

Visitare il dark web non è illegale, ma per farlo servono strumenti specifici, browser come Tor, I2P e Freenet, che permettono la navigazione anonima. Al suo interno si nasconde un settore dove sono presenti attività criminali e mercati illegali, i dark market, veri e propri siti e-commerce dove si può trovare di tutto, dalle droghe alle armi, dai film pedopornografici, ai dati sensibili.

Il dark web, però, non nasce per commettere reati: «Viene ad esempio utilizzato per l’opposizione all’interno di alcuni regimi ed è un progetto della Marina Militare Americana», ricorda l’investigatore. Ma quante sono gli affari di questo tipo tra utenti che poi realmente vanno in porto? «Transazioni economiche ve ne sono – risponde Gabrielli – ma non sono così numerose rispetto alla quantità di utenti che navigano» in questi siti. E il dark web viene utilizzato anche come filtro per le shit-storm e le minacce mail anonime a politici e vip. «Alle volte viene creata una casella di posta elettronica anonima sul dark web che poi viene utilizzata per i messaggi anonimi alle autorità», spiega il responsabile del Cnaipic.

13 Luglio 2022
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