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5:57 pm, 26 Maggio 22 calendario
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Per Confalonieri “solo” 6 anni e 4 mesi

Di: Redazione Metronews
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Sei anni e quattro mesi. È la condanna inflitta questo pomeriggio a Omar Confalonieri, l’immobiliarista con ufficio in via Montenapoleone, accusato di aver drogato una coppia per poi abusare della donna. La sentenza è arrivata al termine del processo con rito abbreviato dove Confalonieri era accusato di violenza sessuale, lesioni e sequestro di persona. Il gup Massimo Baraldo lo ha ritenuto colpevole dei primi due capi di imputazione, mentre lo ha assolto per quello di rapimento, ridimensionando la richiesta della procura che era invece di 10 anni e 4 mesi.

La Procura: «Confalonieri è un seriale, niente attenuanti»

Secondo quanto ricostruito nell’inchiesta coordinata dall’aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo, lo scorso 2 ottobre, Confalonieri avrebbe stordito durante un aperitivo una coppia, interessata alla compravendita di un box, con dosi massicce di benzodiazepine, per poi abusare della donna nella casa dei due, davanti alla loro figlia di meno di un anno. Una perizia disposta dal gup aveva certificato che l’uomo era capace di intendere e volere al momento dei fatti, per questo la Procura aveva chiesto al giudice di non concedere attenuanti generiche. Anche perché Confalonieri, presunto “seriale”, era già stato condannato in passato per un caso simile a Monza.

La difesa: «Era incapace di intendere e volere»

Per la difesa, invece, aveva agito sotto l’effetto di stupefacenti. Durante l’udienza a porte chiuse, Confalonieri «ha chiesto scusa, ha espresso un ravvedimento sincero», hanno riferito i suoi avvocati, Luca Ricci ed Emilio Trivoli. «Il giudice ha accolto alcune delle domande che la difesa ha svolto, ovviamente non ci trova d’accordo nel contenuto complessivo per il quale ci riserveremo di impugnare. Riteniamo di essere convinti che ci sia un impianto accusatorio tutto da rivisitare sotto il profilo della prova», hanno aggiunto i penalisti. «Ovviamente – hanno concluso – c’è anche tutto un tema legato alle condizioni di capacità di intendere che abbiamo rappresentato e coltiveremo in appello perché le conclusioni della perizia non ci trovano per nulla d’accordo».

26 Maggio 2022
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