Milano
8:58 pm, 16 Maggio 22 calendario

Milano istituisce il primo registro di genere per le persone transgender

Di: Redazione Metronews
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Il consiglio comunale ha approvato, con 27 favorevoli 2 contrari e 3 astenuti, una mozione a prima firma della consigliera Pd Monica Romano che impegna il sindaco e la giunta a “istituire il Registro per il riconoscimento del genere di elezione”. La mozione punta a garantire che le persone transgender possano presentarsi davanti a un ufficiale di stato civile del Comune e dichiarare un’identità di genere diversa da quella anagrafica, senza passare da perizie psichiatriche e altre lunghe procedure, così da vederla riconosciuta sui documenti come tessere Atm, bibliotecarie e sportive. La mozione è stata firmata anche da Luca Bernardo, ex candidato del centrodestra alle ultime amministrative.

Identità di genere diversa da quella anagrafica

«Questa è una vittoria storica – ha affermato Monica Romano dopo la votazione della mozione – È il primo registro di genere istituito in Italia in cui non verranno richieste a queste persone perizie psichiatriche frustrante». «Abbiamo già parlato con Atm e si sono dimostrati più che disponibili, e c’è proprio una rete di partecipate con cui faremo una commissione dedicata» ha poi aggiunto il consigliere Dem Diana de Marchi, firmataria e promotrice insieme a Romano della mozione. A beneficiare della mozione, ha poi sottolineato Romano, saranno anche i dipendenti comunali, che potranno veder riconosciuta la propria identità di genere sui badge personali.

Approvato anche un odg che dichiara Milano «zona di libertà per le persone lgbtq+».

Il Consiglio comunale ha anche approvato, con 27 voti favorevoli, un contrario e quattro astenuti, un ordine del giorno, a prima firma dei consiglieri dem Michele Albiani, Carmine Pacente e Angelo Turco, che invita la giunta a “proclamare la Città di Milano come zona di libertà per le persone lgbtq+, sull’esempio della risoluzione del Parlamento europeo dell’11 marzo 2021 sulla proclamazione dell’Unione europea come zona di libertà per le persone lgbtq+, e d’impegnarsi a favore di politiche pubbliche volte a promuovere e tutelare i diritti delle persone lgbtq+, da un lato, e a sanzionare esplicitamente i meccanismi di discriminazione strutturale”. L’odg era stato presentato e votato in aula già giovedì scorso ma, nonostante alcune modifiche su suggerimento delle opposizioni, queste ultime avevano lasciato l’aula al momento del voto, facendo cadere il numero legale, viste le assenze che già c’erano tra i banchi della maggioranza. L’obiettivo dell’ordine del giorno, ha spiegato in aula Albiani giovedì, è quello di “contrapporsi alle are lgbt free polacche e ungheresi e confermare la vicinanza del Comune ai propri cittadini arcobaleno”.

16 Maggio 2022
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