Un videoricordo per non dimenticare la strage ferroviaria di Pioltello
Sono passati quattro anni ma è impossibile dimenticare quel giorno. Il Comitato Pendolari comaschi ricorda in un video struggente Ida Milanesi, Pierangela Tadini e Alessandra Giuseppina Pirri, morte nell’incidente ferroviario di Pioltello, alle porte di Milano, il 25 gennaio 2018. Il deragliamento, su cui è ancora in corso il processo, provocò anche quasi cento feriti. Al video hanno partecipato pendolari e diversi sindaci delle città lungo la tratta ferroviaria, dal primo cittadino di Cremona Gianluca Galimberti alla sindaca di Crema Stefania Bonaldi.
Pioltello raccontata con i cartelli
Nel video ogni persona ha in mano un cartello per spiegare «cosa abbia significato per i pendolari lombardi, soprattutto per quelli cremaschi e cremonesi, l’incidente ferroviario di Pioltello». «La giustizia – scrive la sindaca di Crema, Stefania Bonaldi sui social – sta facendo il proprio corso, e così deve essere, perché le responsabilità di quell’incidente vanno individuate e perseguite con determinazione, al contempo le condizioni di chi viaggia per lavoro e per studio sulle linee dei pendolari in Lombardia richiedono ancora interventi urgenti e decisivi, sulla affidabilità e sulla qualità del trasporto su ferro, dove alcune tratte in particolare sembrano dimenticate o quasi, da chi ha il dovere di garantire un servizio pubblico decente e decoroso».
Cerimonia all’alba
C’è stata anche una cerimonia simbolica, i sindaci alle 6 hanno deposto dei fiori alla stazione di Capralba, poi hanno preso il treno delle 6.20 per Caravaggio e hanno lasciato un altro mazzo di fiori alle pietre di inciampo in memoria delle vittimee. La sindaca Ivonne Cosciotti ha ricordato anche il procedimento penale, di cui oggi era prevista un’udienza poi rimandata, alla stazione di Limito a Pioltello.
La causa: manutenzione insufficiente
Secondo la relazione finale dei consulenti tecnici nominati dalla procura, il disastro ferroviario di Pioltello sarebbe stato causato dallo “spezzone di rotaia” di 23 centimetri che “si è fratturato”, nel “punto zero”, per “un danneggiamento ciclico irreversibile generato da condizioni di insufficiente manutenzione”.
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