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3:04 pm, 12 Gennaio 22 calendario

“Sarah, la ragazza di Avetrana”, spettacolarizzazione della morte

Di: Patrizia Pertuso
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TV Un caso giudiziario e mediatico che ha sconvolto l’Italia, quello del “delitto di Avetrana”. Ora quell’omicidio diventa una docu-serie Sky Original in onda domani sera e il 20 gennaio dalle 21,30 in prima tv in chiaro su TV8. Sarah. La ragazza di Avetrana è quella Sarah Scazzi scomparsa nell’agosto del 2010 nel Salento. Da quel momento, per quarantadue giorni, si susseguono le ricerche della giovane e con loro anche i segreti e le smentite, i rancori e i “colpi di scena”. Già perché nel frattempo quel comune di seimila e passa anime nella provincia di Taranto diventa un vero e proprio set a cielo aperto in cui i protagonisti non sono più quelli legati alla vicenda giudiziaria in sé quanto quelli che ne fanno esplodere un processo mediatico di prim’ordine.

La spettacolarizzazione dell’omicidio di Sarah

Davanti a quella villetta dove abitava Sarah Scazzi stazionano troupe di giornalisti italiani e stranieri, pronti a cogliere il seppur minimo “rumore”. In effetti, di “rumore” se ne fece tanto proprio tra dirette televisive e interviste più o meno rubate.

La serie cerca di spiegare come Avetrana rappresenti il caso che più di ogni altro ha canalizzato l’attenzione mediatica, creando un vero e proprio circo per il quale non interessava più la ricerca della verità, quanto il riuscire a sviscerare tutti gli aspetti più morbosi di una vicenda che passa da un grottesco reality show all’orrore più assoluto. Il punto di non ritorno è rappresentato da quanto accadde in diretta tv quando Concetta Serrano, madre di Sarah, venne a sapere che la figlia non era in realtà scomparsa e che lo zio Michele Misseri aveva fatto ritrovare il suo corpo senza vita.

I protagonisti di quella vicenda divennero veri e propri “personaggi” e la stessa sorte toccò a tutti gli abitanti di quel paese: ciascuno tirato per la giacchetta da una parte all’altra purché racconti qualcosa di atroce al mondo intero.

Avetrana, meta di dark tourism

E ancora. Avetrana, da luogo sconosciuto ai più, divenne una meta turistica: in molti arrivarono ad organizzare veri e propri tour attraverso i luoghi e i paesaggi testimoni di un delitto orrendo finito ormai in secondo piano rispetto alla sua spettacolarizzazione. Numerosi sociologi si interessarono anche dell’inserimento di quella piccola località nei siti che propongono dark tourism, quella nuova forma di turismo associato a luoghi di tragedia e morte.

Così Sarah. La ragazza di Avetrana, per la prima volta partendo proprio da Avetrana, pone un interrogativo che tocca tutti i casi di cronaca diventati mediatici: quanto può influire un racconto che insegue il macabro e il morboso nella ricerca della verità? Quanto può influire una narrazione così “inquinata” anche nelle indagini giudiziarie? Eppure è possibile che, senza quel peso mediatico, ancora oggi Michele Misseri non avrebbe fatto ritrovare il corpo di Sarah.

La docu-serie tv

Scritto da Matteo BilliCarmine GazzanniChristian Letruria e Flavia Piccinni, per la regia di Christian Letruria, Sarah. La ragazza di Avetrana è una riflessione su un caso che ha ancora molti coni d’ombra e, nonostante tre sentenze abbiano messo un punto sulla vicenda giudiziaria dell’omicidio della giovane, qualcuno sta ancora lottando per affermare un’altra verità. Come Franco Coppi, avvocato di Sabrina Misseri, condannata all’ergastolo insieme a Cosima, che ha fatto ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Tra gli intervistati della serie anche il fioraio di Avetrana, testimone chiave del processo, che per la prima volta dopo dieci anni, torna a raccontare la sua versione dei fatti.

https://guidatv.sky.it/programmi-tv/documentario/sarah-la-ragazza-di-avetrana/stagione-1/episodio-1/0c196841-b78c-49eb-a18c-f4b37e81f697

PATRIZIA PERTUSO

12 Gennaio 2022
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