Teatro Roma
12:02 pm, 4 Gennaio 22 calendario

Mimmo Cuticchio porta i pupi Sulle vie dell’inferno

Di: Patrizia Pertuso
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TEATRO Mimmo Cuticchio è già di per sé una garanzia. E’ uno dei importanti eredi della tradizione dei cuntisti siciliani e dell’Opera dei Pupi. Stavolta questo grande artista si cimenta con uno spettacolo, Sulle vie dell’Inferno, tratto dalla prima cantica della Divina Commedia che sarà in scena il 6 gennaio nella Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica. Accanto a Cuticchio e ai suoi magnifici pupi, ci saranno anche il figlio Giacomo, Daniele Ciprì e l’attore Alfonso Veneroso.

Giacomo Cuticchio ha scritto le musiche, Daniele Ciprì ha firmato la regia delle immagini dei pupi mentre ad Alfonso Veneroso spetterà il compito di declamare i versi danteschi. Mimmo Cuticchio, invece, sarà il cuntista di un racconto che trascende il capolavoro dantesco per abbracciare diverse arti, dal teatro di figura al cinema passando per la musica (https://www.figlidartecuticchio.com/eventi/sulle-vie-dellinferno-2/).

L’attualità di Dante secondo Cuticchio

«Nel mio lavoro teatrale non ho mai inseguito le ricorrenze, a parte l’omaggio che ho voluto fare a Cervantes per i 400 anni dalla pubblicazione del Don Chisciotte e lo spettacolo per i 150 anni dell’Unità d’Italia – spiega Cuticchio (https://it.wikipedia.org/wiki/Mimmo_Cuticchio) – Ma i 700 anni della morte di Dante Alighieri giungono in un anno particolare per l’umanità. E allora ho pensato che la sua straordinaria visione, la sua Commedia, che ci mostra tutte le miserie e le sofferenze umane è oggi più attuale che mai. Per questo, qualche mese fa, ho cominciato a immaginare un percorso nel poema dantesco e, come spesso accade, sono stati i miei pupi a venirmi incontro».

Il pupo Ariodante diventa il Sommo Poeta

«Tra loro c’è sempre stato un personaggio uscito dalla penna di Ariosto, un cavaliere d’amore chiamato Ariodante, forse un omaggio che il poeta ha voluto fare all’autore della Divina Commedia, legando il suo nome al proprio – prosegue Cuticchio – La sua tormentata storia d’amore con Ginevra di Scozia sembra ispirata a quella di Paolo e Francesca. Insomma, mi è sembrato naturale partire da questo personaggio, che oggi mi appare sotto una nuova luce».

«Ho immaginato che – avendo i pupi una vita propria – quando l’oprante puparo spegne le luci del suo teatro, Ariodante lasci il suo posto a fianco dei compagni e indossi il vestito di Dante spinto dal desiderio di intraprendere un viaggio che, insieme a noi, sente il bisogno di ripercorrere. Sarà lui, quindi, nelle vesti del poeta, ad accompagnarci tra i gironi dell’Inferno, ovviamente insieme a Virgilio».

Lo spettacolo di Cuticchio attraversa le arti

«Nello spettacolo – continua Mimmo Cuticchio – i pupi saranno presenti sul grande schermo, ripresi dall’occhio esperto di Daniele Ciprì, che ha coordinato luci ed ombre ed ha esaltato la bellezza dei pupi e dei contributi esterni girati da Chiara Andrich e Andrea Mura. Davanti allo schermo narrerò di alcuni personaggi dell’Inferno, descriverò le loro pene, la loro rabbia, la loro disperazione. L’attore Alfonso Veneroso restituirà la bellezza dei versi così come li ha scritti Dante, mentre le musiche di mio figlio Giacomo, scritte apposta ed eseguite dal vivo, interagiranno armonicamente con la parola e le immagini».

Gli incroci danteschi con le province siciliane

«Con questa messa in scena non intendevo riproporre la vicenda che tutti conosciamo e che studiosi di tutto il mondo hanno saputo analizzare con competenza, piuttosto mi interessava incrociare quella storia con alcuni luoghi delle nove province siciliane – spiega Cuticchio – la Passeggiata di Goethe sul Monte Pellegrino a Palermo, la Torre di Messina da cui si guardano Scilla e Cariddi, la Necropoli di Pantalica a Siracusa, le terme libere di Segesta per la provincia di Trapani, il grande Ilice secolare sull’Etna nella provincia di Catania, la Miniera di Sommatino a Caltanissetta, la Cava di Ispica a Ragusa, l’Isola di Linosa in provincia di Agrigento, la Rocca di Cerere ad Enna».

«In questi luoghi sono stati ambientati diversi episodi della prima cantica, mentre il resto dei gironi e delle bolge è stato girato nel piccolo boccascena del mio teatro dei pupi – conclude Mimmo Cuticchio -; grazie ad un sofisticato lavoro di postproduzione, i pupi sembrano muoversi autonomamente, senza l’intervento di manianti e combattenti».

https://www.auditorium.com/

4 Gennaio 2022
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