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2:15 pm, 30 Novembre 21 calendario

Transizione ecologica, Draghi: “Impossibile sia possibile”

Di: Redazione Metronews
Il premier Draghi
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«Lo Stato deve fare in modo che i rischi della transizione ecologica si trasformino in occasioni di crescita: nel settore delle energie molte delle tecnologie più promettenti hanno costi fissi elevati e richiedono investimenti sostanziosi. Il settore pubblico deve contribuire a queste spese che non possono essere sostenute solo dalle aziende ma deve anche investire in formazione per garantire la mobilità e sostenere i giovani». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, all’evento “Lavoro ed Energia per una transizione sostenibile”.

Lo faremo perché è difficile
L’editoriale di Stefano Pacifici

La transizione ecologica e la Ue

Nella sfida della transizione ecologica dobbiamo essere “aperti a tutto, immaginare quel che è oggi impossibile diventi possibile domani: il panorama delle innovazioni mondiali che vanno a compimento in ogni momento nel mondo è straordinaria, non ci sono confini alle nostre capacità di affrontare questa sfida che è esistenziale, però dobbiamo continuare a lavorare insieme”. “L’Europa vuole guidare la transizione verde, ma non può affrontarla da sola. L’UE è responsabile di appena l’8% delle emissioni globali – la metà degli Stati Uniti e circa un quarto della Cina. La velocità con cui i Paesi raggiungeranno la neutralità climatica non sarà la stessa per tutti. Deve tenere conto del contesto industriale e dello stadio di sviluppo. È però importante che il punto di partenza sia lo stesso, e che sia oggi”.

“La transizione ecologica ha un’importanza esistenziale per noi come individui e per noi come Italia. E’ molto importante che per sfide essenziali per l’Italia e il futuro tutti trovino il modo di andare d’accordo”.

I pericoli e le opportunità

La transizione ecologica non presenta solo pericoli, ma anche opportunità, e l’Italia deve attrezzarsi per coglierle. Dobbiamo puntare a entrare nei segmenti più innovativi del mercato – come la produzione di batterie. Crearne di nuovi, in risposta ai bisogni che emergeranno da imprese e consumatori. Sviluppare e adottare tecnologie all’avanguardia, ancora non pienamente sfruttate. Lo Stato deve fare in modo che i rischi della transizione si trasformino in occasioni di crescita”.  “Ampliamo la nostra capacità di produzione di energia rinnovabiledall’agrovoltaico al biometano. Stanziamo più di tre miliardi e mezzo per la filiera dell’idrogeno, su cui investiamo anche a livello europeo. Miglioriamo i legami tra università e impresa, sosteniamo le start-up innovative, promuoviamo i partenariati tra enti di ricerca e aziende. Potenziamo il sistema degli Istituti Tecnici Superiori e rafforziamo le competenze nelle materie tecnico-scientifiche di ragazze e ragazzi”, le parole del premier.

“Negli scorsi mesi, abbiamo concordato passi avanti significativi. Al G20 di Roma, abbiamo vietato i finanziamenti pubblici internazionali per la generazione di elettricità da carbone non abbattuto già dal 2022. E alla COP26 di Glasgow abbiamo raggiunto un accordo per fermare la deforestazione entro la fine del decennio. Ora è importante che tutti i Paesi prestino fede a questi impegni. Per essere efficace, la lotta al cambiamento climatico ha bisogno del contributo di tutti”.

30 Novembre 2021
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