Serie A
6:06 pm, 30 Novembre 21 calendario
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Quei segnali d’amore tra Mihajlovic e Mourinho

Di: Redazione Metronews
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CALCIO – Grandi e intensi segnali di “amore” tra Sinisa Mihajlovic e José Mourinho alla vigilia di Bologna-Roma in campo al Dall’Ara mercoledì (ore 18.30, arbitra Pairetto: nella foto Lapresse, i due allenatori nel 2008-2009). Una sfida sfida delicata tra due squadre in salute e staccate di soli 4 punti in classifica. Comincia il tecnico del Bologna: «Lui è un grande allenatore e una grande persona -dice il serbo-. Siamo amici, ogni tanto ci sentiamo. Mi ha scritto quando sono diventato nonno dicendomi che non vede l’ora che succeda anche a lui e gli ho risposto che c’è sempre tempo: sono molto contento di vederlo. Mi è quasi sempre stato simpatico, solo all’inizio abbiamo bisticciato». La bisticciata fu per un Catania-Inter, e per un botta e risposta con il dirigente Pietro Lo Monaco che ha fatto storia, anche se ormai è acqua passata: «Una volta lui disse qualcosa contro di me e io risposi che non potevo parlare con uno che non aveva mai giocato a calcio ad alti livelli. Alla fine però ci siamo chiariti, siamo rimasti amici. Mou mi è sempre stato vicino, anche nel momento della malattia e questo non lo dimentico. Veniamo da due paesi in cui la furbizia e la lealtà la fanno da padrone nei caratteri della gente, quindi qualcosa in comune c’è».

Mourinho ricambia i segnali d’amore di Mihajlovic

«Sinisa non deve ringraziare me», gli ha risposto a distanza il portoghese a proposito dei ringraziamenti di Sinisa per essergli stato vicino durante la malattia, «perché quello che ho fatto nei suoi confronti l’ho fatto con il cuore. Quello che ha fatto lui, il modo di combattere e di restare forte, è stato da esempio per tutti noi, ha influenzato positivamente tantissima gente. Ha dimostrato un coraggio incredibile, per questo nutro rispetto e ammirazione nei suoi confronti. Ha voluto essere vicino ai suoi giocatori e lavorare con loro a distanza anche nel periodo più buio, quindi sono io che devo ringraziare lui a nome di tanti per l’esempio che ha dato».

Il punto sulla Roma

Segnali d’amore e amicizia a parte, Mourinho, nella conferenza stampa di Trigoria, ha affrontato anche, naturalmente, il momento tecnico della sua Roma, reduce dalla vittoria contro il Torino: «Voglio un gruppo con una mentalità forte, che vuole fare bene partita dopo partita. Ho bisogno di vedere i giocatori che lavorino sempre con professionalità, come hanno dimostrato Diawara e Kumbulla nella scorsa partita. Basta anche un minuto per fare la differenza e aiutare la squadra nei momenti di difficoltà. Zona Champions vicina? Inter, Atalanta e Milan erano lì in alto l’anno scorso e sono lì in alto adesso, il Napoli ci è stato a lungo la scorsa stagione e quest’anno sta facendo benissimo. Evidentemente sono in quelle posizioni perché lo meritano. Noi vogliamo stare in quelle zone e rimanere più a contatto possibile con loro, è più stimolante e ci può dare un feeling diverso». Quanto alla disposizione in campo della squadra, aggiunge: «Stephan El Shaarawy sta facendo una stagione in crescendo, sta facendo molto bene, è in fiducia e se deve giocare a destra lo farà. Ora abbiamo Vina a sinistra e possiamo avere Stephan in una posizione più offensiva o come opzione a Karsdorp».

Il Bologna di Arnautovic, «serbo come me»

Anche Mihajlovic ha affrontato le questioni tecniche: «La squadra ha un certo equilibrio, si difende bene senza rinunciare a creare, a giocare, e non a caso abbiamo vinto trepartite nelle ultime quattro. Inoltre con i risultati positivi cresce l’autostima, la fiducia: vincere aiuta a vincere, ad andare oltre l’ostacolo. Ma si vede anche in settimana, quando ci alleniamo: il prodotto finale è la partita ma non arriva per caso, c’è dietro un lavoro tattico, tecnico, ma anche l’atmosfera, come stanno insieme i ragazzi». Ma c’è sempre da migliorare.

Sinisa e il Bologna: tanto gioco, pochi gol

«Per le occasioni che creiamo facciamo pochi gol – sottolinea Sinisa- Domenica abbiamo vinto ma poteva finire 0-0 e sarebbe stata un’altra beffa. Dobbiamo migliorare in fase offensiva dal punto di vista realizzativo, a partire dalla gara con la Roma: servirà la partita perfetta, se capita l’occasione devi sfruttarla. Ma siamo in un buon momento, dobbiamo rispettare tutti ma non avere paura di nessuno, faremo la nostra partita». Contro i giallorossi l’allenatore rossoblù si aspetta «una partita difficile ma se guardiamo alle gare contro le grandi, abbiamo pareggiato a Bergamo, straperso con l’Inter mentre quelle con Milan e Napoli non le conto: fra espulsioni e rigori, a parti invertite, le avremmo vinte noi. Domani affrontiamo una squadra forte, con un grande allenatore ma giochiamo a casa nostra e speriamo di avere uno stadio pieno che ci supporta». Poi dedica delle parole al suo centravanti Arnautovic: «Siamo due serbi e tra serbi siamo molto legati. Poi tifiamo Stella Rossa. Con lo Spezia non volevo tirasse lui la punizione, ma alla fine siamo stati fortunati perché abbiamo preso il rigore e lui ha segnato. Ma sulla punizione avevo ragione: il tiro era una ciofeca…». Battute a parte, Arnautovic è una delle chiavi di volta di questo Bologna: «Marko è un leader, i ragazzi si sentono forti con lui in campo. E’ anche agevolato perché parla quattro o cinque lingue. Da lui mi aspetto sempre di più».

30 Novembre 2021
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