Password sicura al riparo da hacker? Ecco cosa ricordare
Scegliere la password giusta è un bel problema. Ne serve una complicata da ricordare. Dunque, come proteggere i nostri dati e quelli dell’azienda per cui lavoriamo dalle intrusioni di hacker e criminali informatici, come accaduto a un dipendente in smart working della Regione Lazio? Di certo l’adozione dello smart working a causa della pandemia ha aggravato la precarietà della sicurezza online di persone e aziende. Ecco dunque qualche cosa da tenere a mente per proteggersi da un attacco hacker.
Password lunga
In primo luogo la password deve essere sempre lunga e non deve avere in sé una parola di senso compiuto. Nel dizionario italiano ci sono meno di 800 mila lemmi e un computer ci mette meno di una frazione di secondo a controllarle tutte. Necessario utilizzare i caratteri speciali. Mai utilizzare parole o nomi che possono essere riconducibili a noi, come il nome di parenti o del nostro animale, perché sono informazioni facilmente reperibili sui social.
Cambiarla spesso
Cambiarla spesso, almeno una o due volte l’anno e non scriverle mai soprattutto su un foglio e su un file. Su un foglio elettronico solo se protetto da password. Esistono applicazioni che rendono il servizio di custodia delle password.
Smart working
Lo smart working pone molti problemi: il computer che usiamo a casa, anche se con una Vpn, non è protetto a sufficienza e potrebbe anche non avere un antivirus aggiornato, o addirittura non averlo.
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