Pino Strabioli
10:17 am, 22 Aprile 21 calendario

“Solo rispettando la Terra risorgeremo insieme”

Di: Redazione Metronews
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EVENTI Con la seconda edizione di #OnePeopleOnePlanet-the multimedia marathon (13 ore di diretta streaming), su Rai Play si celebra oggi la 51esima giornata mondiale della Terra. In marcia una staffetta di voci e cuori dove tanti personaggi del mondo dello spettacolo si passeranno il testimone. In particolare Pino Strabioli, regista teatrale, attore, autore e conduttore televisivo di lungo corso, classe 1963,  avrà un ruolo importante in questa full immersion all’insegna del green. 
Pino, a lei la cura dello Spazio Musica per la Terra! 
«Sì. La musica è uno dei pochi linguaggi universali e abbraccia il mondo, non conosce frontiere né differenze di razze e culture. Conducendo già un programma su Radio 2 dedicato alla musica italiana di ieri e oggi (“Grazie dei Fiori”, in onda tutte le domeniche, ore 12-13.30, ndr), sono a mio agio in questa “prateri”. Mi farò una bella chiacchierata con Tony Esposito – che i ritmi della vita e della terra li conosce bene da sempre – e che presenterà, con un talentuoso ragazzo napoletano, Ugo Crepa, un inedito ad hoc “Sole verso Nord” accompagnato da un originale video a tema».
Tanti ospiti sfileranno sul suo palcoscenico.
«Ci sarà Tosca, con video-messaggio, a sostegno della giornata della Terra, mentre ho in presenza gli Eugenio in Via di Gioia, col loro contagioso entusiasmo, che ci raccomandano le cose più semplici, tipo: andare in bici, non inquinare, e faranno un loro pezzo alla chitarra, “Non vedo l’ora di abbracciarti” che poi è anche lo slogan di oggi. Perché gli Eugenio? Rappresentano la parte sana di questa gioventù spesso bistrattata».
Pino, crede davvero che “Una musica può fare” parafrasando Gazzè?
«Sul personale la musica può fare molto e nel programma di Rai 2 avverto l’esigenza della gente di evadere. Ma dipende sempre da noi. Alla base di tutto c’è il nostro comportamento. Come nel caso del virus ci sono regole da seguire: distanziamento, mascherina, igiene».
Lei parla per esperienza.
«Io ho avuto il Covid per 26 giorni: sono stato sull’orlo del ricovero e non è stata una cosa leggera. Spero che ora non andiamo a riaprire e dimentichiamo tutti i pericoli. Basta una giornata di sole e ci togliamo la mascherina e vai… invece non bisogna abbassare mai la guardia».
Ma lei cosa fa nel quotidiano per la sua amata Terra?
«Ho preso un’auto ibrida ed è già un primo passo, porto un sacchetto di tessuto per la spesa che è anche più bello. Riciclo le cose, non spreco: faccio la spesa minima, perché buttare la roba andata a male, diceva la mamma, è peccato! Rispetto le persone ogni giorno e raccolgo la cacca del mio cane, buttandola poi nell’organico e non dove capita!».
Tra i suoi ospiti vedo anche Roberto Vecchioni.
«Sì, il Professore leggerà pagine illuminanti sullo smog e la sporcizia scritte da Italo Calvino nel 1958. D’altronde i grandi ci stanno informando da tempo dei rischi che corriamo: lo smog è dentro di noi e dobbiamo rimuoverlo. Non buttare la cicca per terra e fare attenzione ai rifiuti, deve diventare un’abitudine quotidiana». 
Mi fa pensare all’enciclica “Laudato sì” dove papa Francesco ricorda che “Dio perdona sempre, l’uomo qualche volta, la natura mai!”.
«Eh sì! Questo Papa si è sempre occupato dell’uomo e della madre terra e ci dice che dare per scontato tutto, acqua, sole, luna, stelle, ci uccide. Viva papa Francesco, sotto questo punto di vista! Lui è con noi in questa battaglia per la difesa del pianeta e non sta chiuso, non è distante: ci ricorda che la politica siamo noi, il mare e l’ambiente siamo noi!».
Ci sarà anche Malika Ayane nel suo salotto Musicale.
«Lei leggerà un brano scritto da Ezio Bosso sulla relazione tra musica e ambiente che ci ricorda come esistano tante culture, ma l’uomo è uno e la musica è terapia dell’anima».
Ma dopo questa pandemia avremo imparato a rispettare il nostro pianeta?
«Mi ero illuso: all’inizio, pensavo che uscendo da una guerra e stando in un dopoguerra, come mi raccontavano i miei, poi avremmo avuto una resurrezione. Ora, forse per colpa della crisi economica, non credo che la pandemia ci abbia migliorati, forse perché i divari sociali si sono acuiti.  La gente non ne può più, ma non abbiamo armi. Poi chissà?! Magari ritroveremo un po’ di consapevolezza. Me lo auguro, ma non sono così ottimista anche per il settore spettacolo che è distrutto. Dovremmo imparare a rinascere!».
 
 
 
ORIETTA CICCHINELLI
 

22 Aprile 2021
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