A ottobre consumi in calo dell’8%
ROMA Dopo il rimbalzo estivo torna la gelata sui consumi. Un clima che a giudizio dei consumatori lascia presagire un Natale da dimenticare e che fa vittime soprattuto nei settori del turismo, della ristorazione e dei trasporti. A lanciare l’allarme è il periodico osservatorio sulla congiuntura redatto da Confcommercio che vede effetti severi anche sul Pil.
«Dopo la forte ripresa registrata nel terzo trimestre, periodo che si era peraltro chiuso con alcuni segnali di indebolimento – scrive Confcommercio nel suo rapporto – a partire da ottobre la situazione congiunturale ha conosciuto un rapido deterioramento. Il riacutizzarsi della pandemia e l’avvio delle prime misure di contenimento hanno determinato per molte filiere produttive l’interruzione del lento e faticoso processo di ritorno a una situazione meno emergenziale».
Nel dettaglio nel confronto annuo l’indice dei consumi di ottobre ha visto amplificarsi il divario rispetto ai livelli registrati nello stesso mese del 2019. La variazione si attesta al -8,1% (-5,1% a settembre) e il rallentamento ha interessato in misura più immediata e significativa la filiera del turismo, dei servizi per il tempo libero ed i trasporti con riduzioni della domanda che si avvicinerebbero a quelle registrate a marzo.
E questo andamento ha immediati riflessi sul Pil. Scrive ancora Confcommercio. «Il deterioramento del contesto economico, associato all’acuirsi del clima d’incertezza, ha determinato un rapido peggioramento del Pil. Per il mese di novembre si stima una riduzione del 7,7% su ottobre e del 12,1% nel confronto annuo». A questo punto anche le previsioni sull’immediato futuro si fanno meno favorevoli.
«Le dinamiche registrate negli ultimi due mesi, a meno di un eccezionale ma improbabile recupero a dicembre, portano a stimare una decrescita del Pil nel quarto trimestre superiore al 4%. Queste valutazioni – precisa Confcommercio – non comporterebbero modifiche nella dinamica complessiva per il 2020 (tra il -9% e il -9,5%), grazie a un terzo trimestre decisamente più favorevole rispetto alle stime, ma implicherebbero un’entrata ben peggiore nel 2021, facendo svanire le più ottimistiche previsioni di rimbalzo per l’anno prossimo».
Immediata la richiesta di interventi più forti da parte di Confcommercio. Sottolinea il presidente della confederazione Carlo Sangalli. “Con l’aggravarsi della situazione occorre una reazione più forte subito: indennizzi adeguati per le imprese e moratorie fiscali e creditizie. Nello stesso tempo chiediamo che legge di Bilancio e Piano di ripresa puntino sugli investimenti necessari a rimettere in moto produttività e crescita a vantaggio di più coesione sociale».
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