‘Ndrangheta: scoperta una nuova locale a Bra
Sicurezza Scoperta una nuova cosca della ‘Ndrangheta a Bra, la prima “locale” autonoma nel Cuneese. L’operazione della Dda di Torino ha fatto scattare le manette per 12 persone, destinatarie di ordinanze di custodia cautelare e 30 perquisizioni in tutta Italia. La cosca, che sarebbe riconducibile alla famiglia Luppino, ai due fratelli Salvatore e Vincenzo, su cui si sono strette le indagini dopo le parole del pentito torinese Domenico Agresta, si occupava di traffico di stupefacenti, anche se sono stati registrati episodi di estorsione e tentativi di influenzare gli ambienti politici e imprenditoriali. Pare infatti che i due sostenessero di poter influenzare le competizioni elettorali e gli stalli del banco per la manifestazione “Cheese”. Tra gli indagati anche due agenti di polizia penitenziaria che avrebbero aiutato uno dei due fratelli a ottenere materiale vietato mentre era in cercare e a entrare in contatto con l’esterno. Indagati anche tre carabinieri, due in servizio a Bra e uno a Villa San Giovanni, in Calabria. Nell’operazione hanno lavorato a stretto contatto gli agenti della mobile di Torino, diretti da Luigi Mitola, e il nucleo investigativo dei carabinieri di Cuneo. «Un gruppo che permea il territorio in maniera silente, esercitando una forza che si fonda in gran parte sulla provenienza geografica dei suoi componenti», sottolinea Marco Pettinato, comandante del reparto operativo dei carabinieri di Cuneo. «Quello che è importante di questa locale’ è quanto fosse insediata nel territorio almeno dal 2015 e quante penetrazione aveva nella pubblica amministrazione», ha commentato il procuratore capo di Torino, Anna Maria Loreto. Cristina Palazzo
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