prescrizione
9:36 pm, 11 Febbraio 20 calendario

Prescrizione, governo si salva per due voti

Di: Redazione Metronews
condividi

ROMA Giornata ad altissima tensione quella vissuta ieri dalla maggioranza sul tema prescrizione. Nelle commissioni congiunte Bilancio e Affari costituzionali della Camera Italia Viva ha votato a favore di un emendamento presentato da Magi (+Europa) – e sostenuto da Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega – che chiedeva di sospendere la riforma Bonafede sino al 31 dicembre 2023. L’emendamento è stato respinto con due voti di scarto (42 a favore e 44 contrari). Il successivo voto sul “lodo Annibali”, con richiesta di sospensione di un anno della riforma della prescrizione, è slittato ad oggi. Mentre è sfumata ogni ipotesi di emendamento governativo nel Milleproroghe.
«Ha vinto il buonsenso»
«Ha vinto il buonsenso, non è che ha vinto Italia Viva o che ho vinto io – ha commentato Matteo Renzi, che tiene nel cassetto la mozione di sfiducia contro Bonafede – se in mezzo a tutti i problemi che abbiamo: coronavirus, produzione industriale che crolla, l’Italia si fosse messa a fare una crisi sulla prescrizione ci avrebbero ricoverati tutti quanti. Dunque un primo passo in avanti». «Siamo basiti – la replica dei dem – c’è poco da esultare dalle parti di Italia Viva: se per ancora altri mesi sarà in vigore la legge Bonafede sulla prescrizione è solo merito loro, visto che si sono opposti alle modifiche».
«Renzi fa un favore a Salvini»
Più duro lo stesso Guardasigilli Bonafede: «Non voglio piantare bandierine, ma lavorare nell’interesse dei cittadini – ha detto il capo delegazione del M5S – ciascuno è libero di fare ciò che vuole, anche di decidere se stare in maggioranza o all’opposizione». Pesante anche il commento del segretario Pd, Nicola Zingaretti: «Come volevasi dimostrare – ha dichiarato rivolto ai renziani –  dicevano di voler allargare il campo ai moderati per sconfiggere Salvini. Sono diventati estremisti che frammentano il nostro campo e fanno un favore a Salvini».
No alla retroattività su Spazzacorrotti
Intanto l’Avvocatura dello Stato ha sostenuto in udienza davanti alla Corte Costituzionale – che esaminerà oggi le questioni di legittimità – che non va applicato in via retroattiva il divieto di misure alternative e di benefici penitenziari per chi è condannato per reati di corruzione, introdotto con la legge “Spazzacorrotti”.
METRO

11 Febbraio 2020
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo