Violenza di gruppo nel cortile della discoteca
ROMA L’ha invitata a ballare, poi le ha chiesto di accompagnarlo nel cortile della discoteca e da quel momento, per una studentessa etiope di 21 anni, è iniziato l’incubo. Il suo aggressore, anche lui 20enne, l’ha convinta ad entrare con lui in uno sgabuzzino di pertinenza del locale, il Factory, mentre la sala era nel pieno della festa, nella notte tra sabato e domenica scorsi. Una volta dentro si è trasformato: l’ha immobilizzata e picchiata, poi l’ha costretta a subire un rapporto sessuale. Ma era solo l’inizio del calvario. Il 20enne è stato raggiunto da due amici, suoi coetanei, che a turno hanno abusato della ragazza. Ore interminabili per la vittima. Alle 4 di mattina la studentessa, sotto choc, è riuscita a chiamare al cellulare gli amici con i quali aveva raggiunto la discoteca. I primi a soccorrerla sono stati la titolare del Factory e suo fratello. Secondo loro la violenza è avvenuta fuori dalla discoteca, ma per chi indaga il luogo degli abusi è una pertinenza della discoteca. La giovane è stata accompagnata all’ospedale Villa San Pietro, dove i medici le hanno riscontrato lesioni compatibili con lo stupro subito.
La procura ha aperto un fascicolo per violenza sessuale di gruppo. L’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Maria Monteleone, è affidata alla squadra mobile.
PAOLO CHIRIATTI
Gli investigatori, dopo aver raccolto la denuncia della vittima, stanno vagliando le testimonianze di decine di persone presenti nel locale quella notte. Al vaglio degli agenti anche le immagini delle telecamere della discoteca, anche se purtroppo nessun occhio elettronico era puntato sul cortile.
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