Con Sananda un mix di emozioni
ROMA «Nel sollevare le nostre voci per raggiungere il coro del mondo punteremo i nostri strumenti verso le stelle che brillano luminose attraverso gli occhi dell’amore e saremo uniti come delle campanelle al sempreverde albero della vita». Parola di Sananda Maitreya, artista, compositore, multistrumentista e produttore, noto negli Anni ‘80 e ‘90 come Terence Trent D’Arby, in concerto domani alle 21 al Parco della Musica. Il musicista e cantante newyorkese, autore di veri e propri classici come fra gli altri “Sign your name”, “Wishin’ Well”, “Dance Little Sister”, torna a esibirsi dal vivo nel nostro paese, dove risiede da alcuni anni, dopo il grande successo del tour della scorsa estate.
“Ashes to ashes, dust to dust, come shake some ass & rock with us!” è il grido di battaglia della nuova tournée, “The Fallen Angel”, nella quale Sananda sarà accompagnato dalla Sugar Plum Pharaohs, band di quattro elementi con cui il musicista statunitense prosegue la presentazione di “Prometheus & Pandora”, 178 minuti di musica per 53 brani. È l’11° album in studio di Sananda ed è arrivato a circa a 30 anni da “Introducing the Hardline”, l’album d’esordio (più di 12 milioni di copie vendute) che nel 1987 lo fece conoscere al mondo.
La musica di Sananda arriva dritta al cuore anche in questo lavoro in cui confluiscono rabbia e saggezza, intelligenza e tristezza, un mix di emozioni contrastanti che fotografano la condizione umana del XXI secolo (Infotel 0680241281).
STEFANO MILIONI
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