Don Milani il “prete scomodo”
MILANO Dopo l’avventura e il successo de “Il nome della rosa” da Umberto Eco, il regista e drammaturgo Leo Muscato torna, da stasera a giovedì, al Teatro Franco Parenti con “Vangelo secondo Lorenzo”. Si tratta di uno spettacolo prodotto da Elsinor, Metastasio e Arca azzurra, scritto nel 2017 da lui stesso assieme a Laura Perini in cui si racconta la figura di Don Milani, il “prete scomodo” che ispirò il ’68.
Sacerdote anticonformista, appassionato educatore dei figli della classe operaia, il parroco di Barbiana, qui interpretato dall’attore Alex Cendron, rivive nell’Italia ingessata e classista del secondo dopoguerra, quel Paese che lui, prete dei poveri, provò, violentemente osteggiato, a riscattare dall’analfabetismo i figli di contadini e operai. Sul palcoscenico si condensa, in due atti, un materiale sconfinato, fatto di lettere, testimonianze, libri e racconti.
Ne esce non una lettura agiografica, ma il ritratto di un uomo controverso, quello di un sacerdote militante, obiettore di coscienza, educatore appassionato inviso alle gerarchie della Chiesa. In realtà, un uomo di fede controcorrente, un utopista, un rivoluzionario, un disobbediente e un novello San Francesco. Tanto è stato detto e scritto su Don Milani, tra condanna e riabilitazione postuma.
In scena, oltre a Cendron, eccellente interprete anche di cinema e tv, altri dieci attori e sette giovanissimi debuttanti nel ruolo degli scolari di Barbiana (Info: teatrofrancoparenti.it).
ANTONIO GARBISA
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