CARLO BARBIERI
5:28 am, 13 Marzo 19 calendario

Quando la politica impara dalla pubblicità

Di: Redazione Metronews
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La politica ha imparato i principi fondamentali della pubblicità, e li usa scientificamente. Il più importante fra questi è che la gente crede soprattutto a quello che gli fa piacere credere. 
Prendiamo i cosmetici: da cinquemila anni – vedere reperti egizi – compriamo creme che mantengono giovani, profumi che rendono irresistibili, gocce e pillole che fanno ricrescere capelli. Sembra strano che continuiamo a ricaderci, ma qui entra in ballo un secondo principio fondamentale: la gente “rimuove” l’esperienza negativa, perché se non lo facesse dovrebbe rinunciare a sognare. Meglio comprare la “rivoluzionaria nuova formula” e poi quella ancora più nuova. 
La politica, dicevo, ha imparato e mette in pratica. Promette a ruota libera, e quando non mantiene, è di chi è venuto prima, dei nemici all’estero, persino del tempo; tanto ci sarà subito una nuova promessa a rimpiazzare la precedente. E l’elettore continuerà a dargli fiducia. L’importante è avere un ottimo slogan e ripeterlo continuamente su tutti i media. Qualcuno fra i meno giovani ricorderà ancora “il sapone di nove stelle su dieci”, o i più recenti “l’amarissimo che fa benissimo”, mentre sappiamo tutti che “è sempre l’ora” di quei biscottini, e dove c’è quella pasta, “c’è casa”. 
Riflettendoci, gli “spot” dei politici somigliano più a quelli delle medicine che a quelli dei cosmetici: perché le medicine, come i politici, possono fare anche male. E qui salta fuori una pericolosa differenza. Alla fine di uno spot che riguarda farmaci, una voce recita infatti alla velocità della luce “è un medicinale che può avere effetti indesiderati anche gravi”.  Dico io, perché non si fa una legge per cui tutte le volte che un politico  promette qualcosa, alla fine parte la voce che dice “è una promessa elettorale può essere una presa per il culo che può avere effetti Indesiderati sul tuo futuro”? 
Ah, dite che le leggi le fanno i politici e quindi col cavolo che fanno questa? Mi sa che avete ragione.
CARLO BARBIERI

13 Marzo 2019
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