Quando l’autismo diventa un Minotauro
MILANO Scocca il tempo di nuovi debutti all’Elfo Puccini in questo primo mese del 2019. Una prima nazionale è quella che segna, stasera, alle 21, alla Sala Fassbinder il ritorno, nelle vesti di drammaturgo, del talentuoso Tindaro Granata che mette in scena, fino al 3 febbraio, la sua nuova pièce, “Dedalo e Icaro”, con la regia di Giacomo Ferraù e di Francesco Frongia.
Lo spettacolo per quattro attori – Giulia Viana, Libero Stelluti, Giacomo Ferraù e Vincenzo Giordano – racconta con delicatezza la sindrome autistica attraverso una rilettura moderna del mito greco di Icaro che viveva nel labirinto di Cnosso, costruito dal padre Dedalo.
«I due prendono vita sulla scena – spiegano i due registi – per descrivere il dramma dell’isolamento sociale in cui le famiglie e le persone autistiche si ritrovano. Cercano l’uscita dal labirinto dove si aggira lo spettro del Minotauro che li vuole mantenere rinchiusi con lui. Dedalo costruisce le ali per il figlio, nella speranza di poterlo liberare, con l’unica arma che ha a disposizione: un amore incondizionato».
Altra prima di oggi all’Elfo, con repliche fino a domenica, alla Sala Shakespeare, è “Tempo di Chet” che, con la regia di Leo Muscato, narra la vita di Chet Baker, celebre trombettista e cantante statunitense, con le presenze carismatiche del trombettista Paolo Fresu, del pianista Dino Rubino, del contrabbassista Marco Bardoscia e di otto attori in scena (Info: elfo.org).
ANTONIO GARBISA
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