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9:17 pm, 5 Novembre 18 calendario

Scontro in maggioranza fra sicurezza e prescrizione

Di: Redazione Metronews
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Roma  Sicurezza e prescrizione, prescrizione e sicurezza. Si annoda introno a questi due temi e questi due provvedimenti lo scontro che si sta consumando nella maggioranza. È muro contro muro tra M5s e Lega sulla riforma della prescrizione, inserita dai pentastellati nel ddl anticorruzione con un emendamento. La Lega, però, non ci sta e insiste sullo stralcio della norma. Nessuna apertura dai 5 stelle, che di stralcio non vogliono nemmeno sentir parlare. Anzi, rilanciano con un nuovo emendamento, identico per contenuti, che però modifica il titolo stesso del provvedimento, allargandolo anche alle nuove norme sulla prescrizione, così da evitare qualsiasi incidente tecnico. Mossa che fa infuriare le opposizioni, compatte nel sostenere l’inammissibilità della proposta di modifica. Insomma, la questione ormai è tutta politica e solo i leader potranno trovare una possibile intesa.   Il problema è che proprio i leader, compreso il premier Giuseppe Conte, sono impegnati fuori dai confini italiani. Punto di caduta che, al momento, è lungi dall’essere trovato. Tanto che Matteo Salvini, alla fine di una lunga giornata convulsa, torna a bocciare la norma pentastellata: «Riforma della giustizia, e anche della prescrizione, sono nel contratto di governo e diventeranno realtà mettere in galera mafiosi e corrotti è una priorità della Lega», premette il titolare del Viminale, ma «l’importante è farle bene queste riforme, evitando che i processi durino all’infinito anche per gli innocenti, altrimenti è una sconfitta per tutti». Pronta la replica pentastellata, affidata al Guardasigilli Alfonso Bonafede: «La riforma della prescrizione è stata votata dai nostri iscritti sulla piattaforma Rousseau, è uno dei punti del contratto di Governo e, prima ancora, parte integrante del programma del Movimento 5 Stelle». 
Sicurezza
Intanto si ferma anche il decreto Sicurezza, su cui pende la fiducia che era dato per certa ma è slittata. La maggioranza sta lavorando su un maximendamento in cui potrebbero essere riviste alcune misure non tali tuttavia da intaccare l’impianto della legge. Il punto è politico con alcuni 5 Stelle che hanno dichiarato che non voteranno il provvedimento. La Lega (se non ci sarà la fiducia) può contare sui voti di Fratelli d’Italia e Forza Italia. Mentre per i pentastellati Di Maio evica per i dissidenti «una valutazione che dovranno fare i probiviri del Movimento».

5 Novembre 2018
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