John David Washington Adam Driver Blackkklandsman Spike Lee
9:42 am, 27 Settembre 18 calendario

«Una storia attuale perché il razzismo non è morto»

Di: Redazione Metronews
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CINEMA Come un afroamericano può diventare, nei ‘70 dell’America razzista, primo agente di colore del Dipartimento di Polizia di Colorado Springs  e come può diventare membro, con tanto di numero e tesseramento, del Ku Klux Klan. Come dice Spike Lee, se questa storia non fosse vera non ci crederemmo mai. Ma invece è «fottutamente vera» la storia di Ron Stallworth che Spike Lee  racconta in Blackkklandsman, da giovedì in sala interpretato da John David Washington e Adam Driver, dopo esser stato premiato al Festival di Cannes. Drammatico ed esilarante insieme. Non solo.
Sarà pure ambientata negli Anni ’70 ma tutto vuol essere tranne che un film storico: «Dovevamo renderlo contemporaneo in modo che la gente potesse metterlo in connessione con il folle mondo in cui tutti viviamo oggi – spiega Lee – perché raramente mi è capitato di girare un film così tremendamente attuale. Ho parlato dei Settanta e insieme di Trump. Dei razzisti di allora e di quelli di oggi che sono pericolosamente tanti perché oggi non c’è solo Trump in America ma i razzisti e fascisti sono ovunque».
Quindi il film come strumento di lotta che Lee sceglie di chiudere sul tremendo filmato della macchina che si lancia contro i partecipanti al corteo antirazzista a  Charlottesville  lo scorso agosto: «Questo film è un’analisi del mondo in cui viviamo, un esame di dove c’è una battaglia culturale di Amore versus Odio. Incroci le dita e speri e preghi che la gente lo capisca».
 
 
SILVIA DI PAOLA

27 Settembre 2018
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