Carlo Stagnaro
5:21 am, 21 Giugno 18 calendario

Riders, perché le app sono una cosa diversa

Di: Redazione Metronews
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I fattorini che lavorano per le piattaforme online e consegnano il cibo sono autonomi o dipendenti? Il tema si è posto  prima con una sentenza del Tribunale di Torino (secondo cui vanno considerati autonomi) e poi con le anticipazioni sui possibili contenuti di un decreto “dignità” di Di Maio, poi smentito, che avrebbe invece esteso ai rider la disciplina del lavoro subordinato. 
Per rispondere, bisogna anzitutto capire come funzionano le app quali Foodora o Deliveroo, per citare le più note. Gli economisti le chiamano “mercati a due versanti”: si tratta di piattaforme che facilitano l’incontro di due parti (il fattorino e il consumatore) che, altrimenti, non avrebbero concretamente modo di interagire. La piattaforma non segue il modello dell’impresa tradizionale – che assume i fattorini e li assoggetta a un vincolo gerarchico, come quello tra l’impiegato e il capoufficio – ma si limita a svolgere una funzione di intermediazione. Offre, cioè, a persone che si dichiarano disponibili a effettuare una consegna la possibilità di entrare in contatto con altre che desiderano ricevere un piatto specifico dal loro ristorante preferito. A differenza dei dipendenti delle imprese tradizionali, esse non possono liberamente disporre dei dipendenti durante l’orario di lavoro: infatti, sono i fattorini stessi a decidere se e quando mettersi a disposizione, e addirittura hanno la libertà di accettare o declinare le consegne. In altre parole, le piattaforme esistono proprio in virtù della flessibilità del loro modello organizzativo: da un lato consentono ai fattorini di avere una piccola entrata aggiuntiva senza vincoli di subordinazione, dall’altro ai clienti di rifornirsi presso un numero più ampio di esercizi anziché rimanere vincolati alla pizzeria sotto casa. 
Certo, è importante garantire la sicurezza e i diritti dei rider. Ma un irrigidimento della normativa, che tratterebbe i fattorini delle app con gli stessi criteri degli operai nelle fabbriche, rischierebbe di far scomparire le piattaforme digitali, lasciando i ragazzi in bicicletta senza tutele, senza lavoretti, e senza compensi. 
CARLO STAGNARO
*Istituto Bruno Leoni

21 Giugno 2018
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