CARLO BARBIERI
5:29 am, 14 Giugno 18 calendario

Micron e le “Leggi della stupidità umana”

Di: Redazione Metronews
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I luoghi comuni vanno combattuti, sono terribilmente ingiusti perché fanno di tutta l’erba un fascio. Nessun italiano non mafioso – ed è la stragrande maggioranza – è contento di essere etichettato come tale; e ho conosciuto tedeschi fannulloni e francesi meravigliosi. 
Dispiace quindi vedere un capo di stato come Macron cercare di convincere il mondo, con le sue dichiarazioni sull’Italia, che nel caso del suo paese il luogo comune dica la verità. 
A sua parziale scusante bisogna rilevare che il giovane presidente ha grossi problemi di popolarità a casa sua; e si sa che in questi casi non c’è niente di meglio che sviare l’attenzione delle masse additando loro un “cattivo” esterno. Avrà pensato, Macron, che i francesi non si sarebbero ricordati dei respingimenti di Bardonecchia, né del fatto che è stata la Francia a creare il caos in Libia per cercare di sostituire l’Italia , e soprattutto l’Eni, nei rapporti privilegiati con quel paese gonfio di petrolio. Non voglio credere che abbia anche pensato “E anche se i miei concittadini si ricordano di tutto, non succederà niente perché sono str…”.
Intanto Macron, che se insiste con queste uscite rischia di passare alla storia come “Micròn”, ha fatto un piacerone a Salvini, che adesso sta più simpatico a chi lo amava già, e meno antipatico a chi non lo sopportava, contribuendo ad allargare le sempre più preoccupanti crepe che si intravedono fra gli Stati d’Europa. Naturalmente, per la felicità di Usa, Russia e Cina, contentissimi di vedere il Concorrente Europa disgregarsi in tante unità nazionali di cui sarà più facile fare un boccone. 
Mi viene in mente – ma forse non c’entra niente, giudicate voi – la bella definizione di “Stupido” di Carlo M. Cipolla nelle “Leggi fondamentali della stupidità umana”: una persona stupida è chi causa un danno a un’altra persona o gruppo di persone, senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé, o addirittura subendo una perdita.
CARLO BARBIERI

14 Giugno 2018
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